L'altra ricerca

Depressione, stress e serotonina: un passo in avanti

di Rosanna Dassisti

Uno studio a cui hanno partecipato università di Parma, 'La Sapienza' di Roma ed Embl di Monterotondo permette di avanzare nella comprensione della vulnerabilità che porta alcuni pazienti porta a tale patologia

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La 'depressione maggiore' è una delle malattie psichiatriche più diffuse su scala globale ed è spesso scatenata da stress. Ma perché non tutti gli individui esposti a eventi stressanti la sviluppano?

Recenti studi sull'uomo hanno dimostrato che la depressione dipende da una complessa interazione tra genotipo e ambiente e riguarda, in particolare, individui portatori di una mutazione genetica (denominata variante allelica S) nel gene del trasportatore della serotonina (la proteina che rimuove tale neurotrasmettitore durante la comunicazione fra neuroni). Il meccanismo resta però ancora da chiarire.

Un primo passo per la sua comprensione lo ha fatto un team di scienziati europei con lo studio 'Increased vulnerability to psychosocial stress in heterozygous serotonin transporter knockout mice', pubblicato sulla rivista 'Disease Models & Mechanisms', a cui hanno partecipato Alessandro Bartolomucci, Stefano Parmigiani e Paola Palanza del Dipartimento di Biologia evolutiva e funzionale dell'università di Parma, in collaborazione con Cournelius Gross dell'European Molecular Biology Laboratory (Embl) di Monterotondo e con la partecipazione di Valeria Carola, Tiziana Pascucci, Stefano Puglisi-Allegra e Simona Cabib dell'università 'La Sapienza' di Roma e di Klaus-Peter Lesch dell'Università di Wurzburg (Germania).

I ricercatori hanno dimostrato come topi transgenici, che presentano un'alterazione genetica nel trasportatore della serotonina, mostrino una maggiore vulnerabilità a stati analoghi alla depressione. In particolare, i topi transgenici esposti a un modello di stress psicosociale cronico mostrano disordini psicomotori, associati con un'alterazione della quantità di serotonina nella corteccia frontale, un'area cerebrale fortemente connessa con la formazione della memoria, la cui disfunzionalità è stata dimostrata nella depressione.

"La modifica genetica che abbiamo determinato nei topi è molto simile a quella riscontrata nelle persone portatrici della variante allelica 'S' del trasportatore della serotonina, i quali mostrano un'elevata vulnerabilità a depressione indotta da stress", spiega Alessandro Bartolomucci, primo autore della ricerca. "Questo modello animale potrebbe essere molto utile per capire i meccanismi responsabili dell'elevata vulnerabilità di tali pazienti e aprire la strada ad applicazioni farmacologiche innovative".

Lo studio è accessibile on line all'indirizzo http://dmm.biologists.org/

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