Horizon 2020: istruzioni per il 2016-2017
Le ha pubblicate la Commissione Europea nel nuovo Work Programme e l’Ufficio relazioni europee e internazionali del Cnr ne ha discusso lo scorso 2 dicembre, fornendo le indicazioni per aumentare i finanziamenti comunitari alle attività di ricerca dell’Ente
La Commissione europea ha appena pubblicato il nuovo Work Programme (Wp) 2016-2017 di Horizon 2020.
La priorità del biennio che sta per arrivare è la crescita: 16 miliardi di euro di incentivi per promuovere occupazione, investimenti e ricerca, passando per le piccole imprese ma anche le nuove sfide come 'internet delle cose' e smart cities. Il Wp, come il precedente, copre l’intera catena dell’innovazione per garantire la continuità delle attività di ricerca fino alla commercializzazione dei suoi risultati e superare la temuta death valley, cimitero di gloriose innovazioni che si sono arrese alla loro fase prototipale. “Obiettivi molto ambiziosi che hanno bisogno di inter e multi disciplinarietà” sottolinea Nicoletta Palazzo, dell’Unità di Genova dell’Urei-Cnr. L’Ufficio relazioni europee e internazionali (Urei) del Cnr ne ha parlato lo scorso 2 dicembre, durante la giornata 'Il Cnr e le opportunità di 'Horizon 2020' nel biennio 2016-2017’.
È il Direttore generale, Paolo Annunziato, a fare il punto sulla partecipazione del Cnr ai bandi europei: “Fonte di finanziamento percentualmente sempre più importante per l’Ente”. Secondo Annunziato i risultati nelle precedenti call raccontano di un successo del Cnr in divenire e i numeri ci pongono al 4° posto rispetto alle istituzioni di ricerca europee, primo a livello nazionale. Certamente siamo bravi nel presentare le nostre idee ma otteniamo in confronto meno rispetto ai nostri competitor internazionali: è necessario imparare a coordinarsi in questa sfida europea. Fare squadra è l’antidoto più efficace per evitare il paradosso di uno scontro tra gruppi italiani in corsa per una stessa call europea.
Quindi che fare? Per esempio potenziare i processi per la presentazione delle proposte e creare una rete di esperti nel confezionamento dei progetti europei. Già, perché questo è il leitmotiv dell’intera giornata: cura dei dettagli, dei partner, ma soprattutto dei passaggi formali necessari per ottenere l’attenzione di chi ci valuta. Secondo Susanna Tosi, legal entity appointed representative per il Cnr, l’impatto è la parola chiave per avere successo nella rincorsa al finanziamento europeo. Bisogna avere le idee chiare sugli obiettivi, sulla loro misurabilità, sui destinatari del progetto e sulle barriere che può incontrare. Fondamentale, ancora, conoscere il Regolamento europeo per partecipare ad Horizon 2020. Francesco Donadio (Urei), ha infine invitato gli Istituti a “parlare la stessa lingua” del business per superare il limite italiano nella capacità di trasformare l’attività di ricerca in prodotti.
Ma è importante anche creare visibilità e interesse, bisogna puntare sulla comunicazione dei risultati del progetto. Dissemination diventa un’altra parola chiave.