Frankie hi-nrg mc racconta Gianni Rodari
A cento anni dalla nascita, il documentario “Rodari 2.0 - Spazio alla parola” ripercorre la vita e l'eredità culturale dello scrittore italiano, proponendo le letture di Stefano Accorsi e le testimonianze di numerosi personaggi, oltre a materiale d'archivio. Il film è visibile in prima tv su laF (canale 135 di Sky)
In occasione del centenario della nascita di Gianni Rodari, il rapper Frankie hi–nrg mc lo racconta nel documentario “Rodari 2.0 - Spazio alla parola”, che andrà in onda sabato 24 ottobre alle 21.10 su laF (canale 135 di Sky), e sarà poi proiettato il 15 novembre al Museo della scienza e della tecnologia di Milano nel corso di “BookCity”.
Il film ripercorre la vita e l'eredità culturale dello scrittore, chiedendosi qual è oggi il potere della fantasia e dell'immaginazione nell'era delle nuove tecnologie e della crescita esponenziale del numero di immagini a cui sono sottoposti i bambini e, in genere, la società. Il documentario indaga anche quello che rimane della grande attenzione di Rodari per le fasce più deboli e per una società più sostenibile e giusta.
Accanto alle parole del rapper e al materiale di repertorio d'archivio, il film propone vari contributi tra i quali quelli di Stefano Accorsi, che legge “Favole al telefono”, e di scrittori, intellettuali, pedagogisti ed esperti di letteratura per l'infanzia come Stefano Bartezzaghi, Marco Missiroli, Pino Boero, Luciana Castellina, Maria Grazia Ferraris, Donatella Di Cesare, Marco Rizzo, Lelio Bonaccorso.
Parlando dell'artista, Frankie hi–nrg mc dice: “Rodari è stato molto più che uno scrittore per bambini: era un intellettuale. Sapeva che le parole definiscono la realtà, ma è andato oltre, ha scoperto che se sai giocare con le parole hai un potere più grande: puoi mettere in discussione il sistema e denunciare orrori e ingiustizie”.
L'importanza di un rapporto creativo con la parola, che per Rodari è sinonimo di libertà e di infinite possibilità creative, è uno degli insegnamenti più importanti lasciati dall'autore alle generazioni future. Per lui all'origine della fantasia - che ha anch'essa una sua grammatica - ci sono infatti le parole. “Avendo trascorso l'infanzia e l'adolescenza nel ventennio fascista, aveva chiara l'importanza della libertà di parola”, continua il rapper. “Subito dopo la Guerra, in un'Italia in cui ben il 12% della popolazione era analfabeta, Rodari intuisce che le parole sono magiche e potenti, che aprono la mente, che rendono l'uomo libero, risvegliano le coscienze e, soprattutto, sono la scintilla che accende l'immaginazione”.
Il documentario ripercorre tutte le tappe fondamentali della sua vita: dalla morte del padre nel 1929 al trasferimento a Gavirate (Va) con la madre, dagli inizi della carriera giornalistica a quando comincia a scrivere filastrocche per bambini su una rubrica domenicale de “L'Unità”. Ricorda poi quando, nel 1950, viene chiamato a Roma a dirigere la rivista per ragazzi “Il pioniere” e la pubblicazione di alcuni suoi capolavori, come “Favole al telefono” (1962), “La grammatica della fantasia” (1973), fino ad arrivare alla morte, avvenuta nel 1980 a soli 59 anni. “Mai lasciarsi spaventare dalla parola”: termina così “C'era due volte il barone Lamberto” (1978), il suo ultimo romanzo, che suona come un testamento spirituale.
Tre illustratori e fumettisti come Francesco Tullio Altan, Anastasia Arkhipova, presidente dell'associazione Illustratori e grafici editoriali di Mosca, e Gaia Stella omaggiano Rodari con disegni realizzati appositamente per il documentario, arricchito anche da materiali d'archivio inediti, italiani e russi, interviste allo scrittore, riprese di luoghi di vita, letture di testi e sorprendenti incursioni di alcuni bambini.
La scheda
Titolo: Rodari 2.0 - Spazio alla parola
Regia: Valeria Parisi
Info: https://www.laeffe.tv/programmi/rodari-2-0-spazio-alla-parola/