Video

Internet, sicurezza anche a casa

di U. S.

Con lo smart working e la didattica a distanza è più che mai necessario rendere sicuro il nostro computer domestico. Alcuni utili consigli forniti da Fabio Martinelli, ricercatore dell'Istituto di informatica e telematica del Cnr di Pisa

Pubblicato il

In questo periodo di pandemia, tanti di noi hanno potuto sperimentare lo smart working. Molte delle nostre attività di lavoro vengono ora effettuate in ambienti diversi da quelli che sono stati strutturati per lo svolgimento di questa attività, non ultima la sicurezza informatica. “Nel nostro ambiente di lavoro abbiamo controlli fisici sui computer, abbiamo dei tecnici”, dice Fabio Martinelli, ricercatore dell'Istituto di informatica e telematica (Iit) del Cnr di Pisa. “Quando ci connettiamo da casa abbiamo  meno supporto e il nostro computer interagisce con altri dispositivi che non sono così sicuri, per esempio con il telefono cellulare dei nostri figli, con le reti Wi-Fi della nostra casa o di quella di altri, o con la stessa Smart tv, la televisione intelligente”.

A casa, quindi, più che mai è necessario rendere sicuro il nostro computer. “Bastano poche ed essenziali azioni, come effettuare l'aggiornamento dell'antivirus e delle ultime versioni dei browser, fare attenzione ad aprire allegati non conosciuti, cercando di capire bene da chi proviene  una e-mail, dobbiamo anche fare attenzione a capire se il mittente dell'e-mail stia scrivendo nel solito modo in cui si rivolge a noi”, spiega il ricercatore. “Al Cnr abbiamo elaborato una serie di soluzioni che, in qualche modo garantiscano l'autenticità dei messaggi non dall'indirizzo e-mail ma dal modo in cui il mittente scrive. Ci sono altre soluzioni per quello che riguarda l'analisi del codice malevolo, del ramsware, ad esempio; quando possibile, è bene utilizzare meccanismi di autenticazione a più fattori, come quello dello spid, che oltre a richiedere l'autenticazione, user e  password, richiede anche l'autenticazione con un telefono cellulare. Dobbiamo renderci conto che un attaccante utilizza l'anello più debole di una catena di protezione per poi scalare una serie di privilegi, fino ad arrivare a riuscire ad installare un root kit, un programma che permette il controllo totale da remoto nel vostro pc senza che ve ne accorgiate”.

Detto questo, una sana 'cyber igiene' è quello che dovremmo fare tutti. “Occorre accrescere la consapevolezza e continuare le nostre buone pratiche di sicurezza”, conclude Martinelli. “Rispetto a questo, come Cnr proponiamo il sito www.cybersecurityosservatorio.it, un osservatorio con informazioni e strumenti utili sia per i cittadini che per le aziende, che possono verificare il livello di protezione dei propri dispositivi sia nel luogo di lavoro che a casa”.