Gina Fronzuta, quercia loquace

Al centro del volume "Vita di un atomo raccontata da sé medesimo” (Erikson) di Luca Sciortino c'è Gina Fronzuta, una quercia curiosa e loquace, che col passare degli anni cresce, aumentando gli anelli del suo tronco, sempre più forte e robusto, e fornendo, con i rami e la sua chioma ombrosa, riparo a uccelli e ad altri animali. Con loro Gina parla, ne scopre le storie, in un lento fluire del tempo, con i ritmi naturali dei giorni e delle stagioni.

Questa autobiografia arborea, fatta di incontri, amicizie, ma anche pericoli, è dedicata ai bambini, per comunicare loro i concetti fondamentali dell'ecologia e stimolare domande, aiutarli a riflettere su quanto sia preziosa la natura.  Il volume è arricchito da curiosità sugli alberi e sugli animali, dalle illustrazioni di Noémie Risch-Vallier e dalla presentazione del poeta Tiziano Fratus, che scrive: “Un albero combatte ogni giorno per restare al mondo, anche se ci consegna spesso l’immagine, e il sentimento, di un posto sicuro, ai piedi del quale poterci rannicchiare e sentirci calmi, ove rilassarci, meditare, contemplare, riposare”.

Gli esseri umani rappresentano la prima "causa di morte" per molte piante: l’ascia, la scure, l’accetta, ma anche i veleni con cui l’uomo appesta l’aria e la terra sono le armi che usiamo. “Il bosco urlava di dolore senza che i nostri assassini potessero rendersene conto. Quella volta tagliarono almeno trenta alberi e per tutti i ventuno autunni successivi tornarono a uccidere. Al mio cinquecentonovantanovesimo anello il bosco aveva perso 751 larici, 83 betulle e 47 mie sorelle querce. Ma nella primavera del mio seicentesimo anello contavamo 1.347 nuove piantine che, grazie al lavoro delle ghiandaie Puntascura, avevano colonizzato gli spazi lasciati liberi dagli alberi defunti”, dice la quercia al riguardo.

In apertura del testo, la dedica dell’autore alla figlia Patrizia: “Sii come la quercia, che è forte e salda nel tronco, profonda nelle radici, ma anche leggera, con la sua folta chioma di foglie tremolanti di sole, e un poco flessibile ai venti gelidi dell’inverno, sempre protesa verso l’azzurro, non con uno solo, ma con molti rami, ognuno una strada differente verso la luce”.

Sciortino è poi autore di “Oltre e un cielo in più”, in cui racconta il suo viaggio dall’isola di Skye a Pechino, compiuto su una distanza di circa 10.000 chilometri in linea d’aria, seguendo una sola regola: “No aerei”. Anche qui l’autore esprime la sua sensibilità verso la devastazione di fiumi, laghi e foreste e l’estinzione di piante e animali, suggerendo che “se queste cose non hanno un valore spirituale ma soltanto un valore economico allora si possono distruggere”. Nel suo viaggio l’autore incontra, tocca e racconta la Calais Jungle in Francia, l’Ucraina e la guerra in corso contro la Russia, ben prima dell’invasione cominciata il 24 febbraio scorso. E poi, andando verso Oriente, il tanfo di urina dei treni affollati, “le palline di latte inacidito essiccato" e i "tè con latte di cavalla e sale” consumati come pasti,  la metà della parte storica di Pechino andata distrutta.

Ricordiamo infine il saggio di Sciortino pubblicato su Informazione Filosofica (n. 6, aprile 2022) su “La tradizione tradita: dalla varietà all’uniformità culturale”, in cui il giornalista scrive: “Nell’ultimo decennio è cresciuta la consapevolezza per il riscaldamento globale […] Minore attenzione è stata riservata a un altro fenomeno di portata non meno sconvolgente per le nostre vite: la perdita di diversità culturale che riguarda la sfera umana”. Non ci sono solo gli alberi da salvare, insomma.

Titolo: ​​​Vita di un albero raccontata da sé medesimo
Categoria: Ragazzi
Autore: Luca Sciortino 
Editore: Erickson
Pagine: 152
Prezzo: 16,00