Focus: Cammini

La via Flaminia antica in 3D

Un ambiente della Villa di Livia ricostruito
di Rita Bugliosi

Grazie alla ricostruzione virtuale della Villa di Livia, realizzata dall'Itabc-Cnr è oggi possibile visitare un tratto dell'antica strada com'era in età imperiale. Il progetto è frutto del lavoro di ricercatori e tecnici con competenze diverse

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L'antica via Flaminia era la strada che collegava Roma a Rimini: iniziava nei pressi del Campidoglio, risaliva la valle del Tevere, entrava in Umbria, l'attraversava per intero e proseguiva nelle Marche per arrivare infine in Romagna. Oggi è possibile ripercorrerne l'antico tratto tra il Tevere e le colline dell'Agro Romano grazie al Museo virtuale della via Flaminia antica, il progetto realizzato dall'Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del Cnr, con il supporto di Arcus e della Soprintendenza speciale per i Beni archeologici di Roma. L'applicazione, in mostra permanente nella Capitale, presso il Museo nazionale romano alle Terme di Diocleziano, permette di visitare la Villa di Livia, residenza della moglie dell'imperatore Augusto, ricostruita com'era in età imperiale all'interno di un ambiente di realtà virtuale.

“Mediante l'interazione con il semplice movimento delle braccia si esplora il sito archeologico attuale ricostruito in 3D, il paesaggio interpretato e quello ricostruito; si incontrano l'imperatore e la sua consorte che svolgono le attività quotidiane, il giardiniere e il pittore Ludius impegnato ad affrescare il triclinio”, spiega Eva Pietroni dell'Itabc-Cnr. “Sono loro a raccontarci la vita di una residenza dell'Agro Romano di 2.000 anni fa. I personaggi sono interpretati da attori reali ripresi e integrati nello scenario virtuale. Diverse tecniche si fondono in un format originale: realtà virtuale, paradigmi cinematografici, narrazione interattiva”.

Il Museo virtuale della via Flaminia antica è un progetto dell'Istituto del Cnr al quale hanno lavorato ricercatori e tecnici con competenze diverse. La versione originaria, una delle prime applicazioni al mondo di realtà virtuale in multiutenza proposte in ambito museale, è del 2008 ed è stata modificata nel 2013.

Paesaggio della via Flaminia con la Villa di Livia

“Il sistema è stato aggiornato sviluppando una tecnica di interazione basata sulla sola gestualità del corpo, grazie all'impiego di sensori di 'motion capture' a basso costo”, precisa Augusto Palombini dell'Itabc. “Le ricostruzioni sono condotte con minuziosa attenzione storica, sia per quanto riguarda la modellazione degli edifici, degli elementi architettonici e delle decorazioni murali, sia per la ricostruzione del paesaggio, effettuata a partire da uno studio sulla situazione ambientale dell'epoca e sulle varietà vegetali documentate tramite sistemi informativi geografici. All'interno della Villa di Livia, oltre a essere immersi in una ricostruzione architettonica virtuale, si può accedere a una serie di metadati che rivelano il livello di attendibilità di ciascun elemento e ne svelano fonti e criteri ricostruttivi, in un'ottica di assoluto rigore scientifico”.

L'applicazione consente vari livelli di coinvolgimento del pubblico: la sala è concepita per una fruizione sia attiva che passiva, in cui lo spettatore è seduto.

Fonte: Augusto Palombini, Istituto di scienze del patrimonio culturale (Cnr-Ispc), e-mail: augusto.palombini@.cnr.it; Eva Pietroni, Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali, Monterotondo Stazione, e-mail: eva.pietroni@itabc.cnr.it

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