“In cui si capirà", ma anche come, grazie ad alcune moderne tecniche, sia possibile ricavare dagli scarti dell’industria tessile sostanze ad alto valore aggiunto, da riutilizzare in un’ottica di economia circolare e di impiego sostenibile delle risorse naturali. Un viaggio tra passato e futuro, tra etimologia e tinture naturali, per scoprire i segreti che si nascondono anche dentro ai tessuti più comuni", dichiara Claudia Vineis biologa del Cnr-Stiima.
L’obiettivo è far incontrare con il pubblico la ricerca del Cnr sui temi delle grandi sfide europee dell'Agenda 2030. "La lana di bassa qualità che deriva dalla tosa di ovini allevati per l’industria casearia e della carne non è utilizzabile nell’industria tessile. Si producono così grandi volumi che rappresentano un problema ambientale, in quanto la loro combustione è inquinante. Partendo da tali lane di scarto, nel primo esperimento verrà estratta la cheratina, proteina che costituisce le fibre animali, per l’utilizzo come materiale innovativo”, prosegue la ricercatrice. L’estrazione chimica della cheratina avviene mediante l’utilizzo di una base forte come NaOH e la flocculazione e precipitazione in soluzioni acide, che ne permette l’impiego in diversi campi. "Il secondo esperimento prevede l’uso di coloranti sicure, non tossiche e biodegradabili per la tintura in campo tessile", conclude Vincis. "La Curcuma Longa è comunemente impiegata come colorante naturale nell’industria tessile e in quella alimentare, in quanto ha proprietà antibatteriche, antifungine, antiossidanti e antinfiammatorie. Inoltre, cambia colore in base al pH della soluzione con cui viene messa a contatto. Tessuti di cotone tinti con polvere di curcuma verranno immersi in soluzioni a diverso pH e sarà possibile vedere immediatamente il viraggio di colore dei tessuti a seconda del pH della soluzione, dal giallo al rosso scuro. Sarà infine possibile toccare con mano diverse fibre animali e vegetali comprendendone la differente origine, il possibile utilizzo e le svariate sensazioni tattili che ne derivano”. Il laboratorio si inserisce nell'ambito dei progetti di ricerca "ChangeGame" (Progetti@CNR), "BIOBec" (H2020-BBI-JTI-2020), "Il Linguaggio della ricerca" (Mur) e "RM@Schools3.0" (Eit/Raw Materials).
Un'altra iniziativa che approfondisce la relazione tra scienza e linguaggio è promossa dall’Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee che, a partire dalle ricerche e dalle banche dati testuali realizzate in più di cinquant’anni di attività, partecipa al Festival con la video installazione “Parole di scienza e filosofia. Crocevia lessicali interdisciplinari”. “Un viaggio attraverso una serie di termini di particolare rilevanza per il dialogo interdisciplinare tra filosofia e scienza: res/cosa, esperienza, fantasia/immaginazione, idea, legge, macchina, materia, natura, ordine, ragione, senso, sensazione, segno, spazio, spirito", spiega Cristina Marras del Cnr-Iliesi. "Si è animato così un vocabolario intellettuale multidisciplinare in cui la polisemia dei termini si articola in una mappa artistica di parole e immagini: l’iconografia e i Manifesti di Carlo Lorenzetti.
Fonte: Claudia Vineis, Istituto di sistemi e tecnologie industriali intelligenti per il manifatturiero avanzato, e-mail: claudia.vineis@stiima.cnr.it; Cristina Marras, Istituto per il lessico intellettuale europeo e storia delle idee, e-mail: cristina.marras@cnr.it