Non sono poi così diversi
Nel volume “Animali non umani” (Adelphi), Carl Safina evidenzia come molti animali abbiano facoltà e comportamenti simili a quelli dell’uomo, sfatando così il mito dell’unicità di tante nostre facoltà
“Ogni giorno i babbuini tentano di strappare le zanzariere dalle nostre finestre. Gli esseri umani offrono loro tipi di habitat e opportunità di innovazione inediti. Nulla, nell’ambiente naturale, potrebbe prepararli a bere intingendo la coda nelle nostre cisterne dell’acqua piovana, per poi succhiarla: ma loro l’hanno escogitato. Gli esseri umani accelerano il passo del cambiamento, a volte spingendolo fino al punto di rottura, ma questi babbuini hanno tenuto il passo con noi. Pattugliano costantemente il nostro campo a distanza ravvicinata, e non temono gli esseri umani più di quanto li temerebbe un qualsiasi cane un po’ bizzoso. Sono sfacciati e calcolatori, sempre pronti a estrarre un piano dal loro metaforico cilindro”.
Secondo un pregiudizio diffuso, la “cultura” sarebbe un tratto distintivo ed esclusivo di Homo sapiens. Proseguendo il lavoro innovativo avviato con “Al di là delle parole”, Carl Safina evidenzia l’infondatezza di quel luogo comune e mostra come, al contrario, il rapporto tra “innato” e “appreso” coinvolga le intelligenze e le competenze di molti “animali non umani”. Safina demitizza infatti l’“unicità” di tante nostre facoltà o comportamenti paragonandoli a quelli di specie nascoste nelle profondità delle foreste pluviali o degli abissi oceanici: il che vale per gli strumenti tecnologici, per le capacità linguistico-musicali o per le cure e gli insegnamenti parentali, come riassume la lezione esemplare di certe scimmie antropomorfe o dei capodogli, presso i quali una neonata (in attesa di cibo nelle acque tiepide di superficie) e la madre (a caccia di calamari nei fondali gelidi) sono legate dal filo invisibile dei click dei sonar.
Oppure, di fronte a uno stormo di are macao – vistosi pappagalli dalle code ondeggianti “simili a comete infuocate” –, riflette sul ruolo della bellezza quale motore segreto dell’evoluzione. In questa visione complessa e ramificata le varie specie da lui prese in esame non sono più dunque tessere intercambiabili del mosaico della vita, ma dimostrano la loro individualità irriducibile e insieme la loro contiguità rispetto all’uomo. Un’alterità/prossimità che Safina esplora in ogni sfumatura, cogliendone i punti di contatto e affrontando le vertiginose domande che ne scaturiscono. Senza però mai distogliere troppo il lettore da uno stato di perpetua meraviglia.
Carl Safina insegna alla Stony Brook University di New York e collabora regolarmente con numerose testate tra cui “The New York Times”, “Huffington Post” e “National Geographic”. Di lui Adelphi ha pubblicato “Al di là delle parole” (2018), vincitore del premio letterario Merck Serono. Animali non umani è apparso per la prima volta nel 2020.
Titolo: Animali non umani
Categoria: Saggi
Autore/i: Carl Safina
Editore: Adelphi
Pagine: 539
Prezzo: 30.00