Appuntamenti: Inclusione

Un museo tattile e virtuoso

Visitatori al museo Omero di Ancona
di Luisa De Biagi

Nell’ambito del progetto “Musei integrati”, promosso da Icom Italia (International Council of Museums), si colloca il museo statale Omero di Ancona, presso la Mole Vanvitelliana. Nato nel 1986 da un’idea dei coniugi non vedenti Aldo e Daniela Grassini, la struttura si è allargata a competenze scientifiche e obiettivi educativi, offrendo a disabili e non l’occasione di un dialogo intimo e multisensoriale con le opere d’arte

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Nell’ambito del progetto “Musei integrati”, promosso da Icom Italia (International Council of Museums), Muse e Associazione nazionale musei scientifici e rivolto alla sostenibilità dei beni museali, si colloca uno dei musei tattili più virtuosi al mondo: il museo statale Omero di Ancona. "Best practice” italiana, nato nel 1986 da un’idea di due coniugi non vedenti, Aldo e Daniela Grassini, il museo ha poi sviluppato ulteriori competenze scientifiche e obiettivi educativi, offrendo anche ai non disabili l’occasione di sperimentare un dialogo multisensoriale con le opere d’arte da cui assorbire nuove esperienze emozionali.

Omero si avvale della collaborazione di prestigiose istituzioni, sempre nell’ottica di valorizzare il binomio arte/bellezza-inclusione sociale. Nel dicembre 2021 ha inaugurato la nuova sezione “Collezione Design”, con 32 oggetti funzionali quotidiani, da toccare e ascoltare, prodotti dai brand più rappresentativi del made in Italy nel mondo. Una vera e propria esposizione di “memorabilia” del vissuto collettivo, selezionati tra i progetti vincitori e le menzioni del Compasso d’oro: dalla moka Bialetti alla radio Cubo della Brionvega, dalla vespa Piaggio alla Valentine della Olivetti, fino al Gommino della Tod’s.

La sezione è frutto di un progetto curato dell’architetto-museologo Fabio Fornasari, ricercatore associato dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali del Cnr ed esperto di metodologie e codici linguistici per sviluppare il potenziamento del residuo visivo. Fornasari è anche fondatore e responsabile del museo Tolomeo dell’Istituto dei Ciechi “F. Cavazza” di Bologna: “Collezionare è una attitudine che ci contraddistingue come essere umani… Ma Omero non si limita a raccogliere, organizzare e mostrare i suoi contenuti in uno spazio. Si è posto il dovere di leggere con le mani, usando la tattilità, ma si può anche guardare con la vista. Sono le prime semplici regole per approcciare qualsiasi progettazione per e con il museo Omero… Toccare, guardare, ascoltare sono le prime tre azioni che parlano delle nostre principali porte della percezione e sono alla base di qualsiasi dialogo tra Omero e i suoi pubblici. Questo è il plusvalore del museo che ancora oggi Aldo Grassini e Daniela Bottegoni ci mostrano con la loro attività”.

Una sezione del muso Omero di Ancona

La struttura ospita, tra l’altro, in questi giorni e fino al 26 aprile, la mostra "L'anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino", con le opere del Maestro veronese Antonio Amodio. L’esposizione, ideata da Paola Tessitore e curata da Davide Adami, racconta, attraverso 12 dipinti e 12 sculture in legno di cedro, l’interpretazione del volto degli apostoli vicini al Cristo nei suoi ultimi e drammatici giorni. Amodio, artista per cui fu determinante l’incontro romano con lo scultore Giacomo Manzù, da cui acquisì ulteriore libertà e intensità espressiva, riesce a farci vivere nella multisensorialità delle sue opere lignee un dialogo atemporale ed empatico con i soggetti raffigurati.

Inoltre, per rispondere all’obiettivo ecosostenibile dei musei integrati, le sculture in cedro sono state realizzate col legno degli alberi caduti il 23 agosto 2020 durante una forte tempesta che ha colpito Verona. L’arte ridona quindi simbolicamente, soprattutto in periodo pasquale, spirito e vita a ciò che si credeva ormai compromesso. La mostra è anche interattiva e fruibile grazie ai dipinti “udibili”, opere parlanti che accompagnano le sculture in cui è presente un QR Code connesso a un testo scritto dal biblista monsignor Martino Signoretto, vicario alla cultura della Diocesi di Verona, letto e interpretato dall’attore Alessio Tessitore.

Si ricorda infine che la collezione permanente del museo offre descrizioni in Braille, in nero a caratteri grandi e pedane mobili con scale per le sculture più alte.

Info: +39 0712811935, Prenotazioni: 335 5696985 (anche whatsapp), info@museoomero.it, didattica@museomero.it

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