Le telecomunicazioni potrebbero diventare più rapide, economiche e chiare, grazie alla nuova antenna progettata da un team di ricerca dell'Università del Texas, coordinato dall'ingegnere italiano Andrea Alù. L'antenna, a differenza di quelle tradizionali, spezza per la prima volta la simmetria fra i segnali in ingresso e quelli in uscita e li controlla in modo indipendente, aumentando notevolmente l'efficienza delle comunicazioni.
Le onde elettromagnetiche, come pure quelle acustiche, hanno una proprietà chiamata reciprocità, per la quale viaggiano simmetricamente tra due punti e questo significa che se ''posso mandare un segnale da A a B, lo posso mandare anche da B a A'', spiega Alù. Tuttavia questa proprietà, applicata alle antenne ha un inconveniente: ''Se un'antenna può trasmettere in maniera efficiente un segnale verso una certa direzione, significa che può ricevere anche rumore, riflessi o eco da quella stessa direzione, che possono interferire con il segnale trasmesso'', chiarisce l'esperto. Per evitare di ricevere rumori e altri disturbi, nelle antenne tradizionali si usano degli isolatori, che tendono però ad essere costosi e pesanti.
La nuova antenna, descritta sulla rivista dell'Accademia delle scienze degli Stati Uniti (Pnas), permette di controllare in modo indipendente i segnali in ingresso e in uscita senza dover ricevere dalla stessa direzione e quindi evita l'uso degli isolatori. L'antenna misura 15 centimetri in lunghezza ma può essere anche di dimensioni più piccole, in funzione della frequenza di interesse. ''Stiamo esplorando un design per frequenze infrarosse che può rompere una simile simmetria per le celle termofotovoltaiche” dice Alù, che conclude: “Questo consentirebbe di assorbire efficacemente l'energia incidente senza dover emettere una parte dell'energia assorbita, una limitazione delle tecnologie fotovoltaiche attuali associata alla reciprocità''.