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Infarto: questione di tempo

infarto
di Alessia Bulla

L'importanza della tempestività dell'intervento, in questa malattia, è stata sottolineata dalla Rete pontina infarto miocardico acuto nel corso dell'evento 'Aiutaci ad aiutarti - Conoscere per evitare', organizzato dall'associazione onlus 'CardioRes' e svoltosi a Latina

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Fornire indicazioni per riconoscere i sintomi dell’infarto e intervenire tempestivamente. È lo scopo della campagna di educazione alla prevenzione cardiovascolare promossa dall’associazione onlus 'CardioRes’ attraverso la giornata di informazione e prevenzione 'Aiutaci ad aiutarti - Conoscere per evitare’, che si è svolta a Latina, presso il teatro A. Cafaro, lo scorso 21 novembre.

Le patologie cardiovascolari, specie l’infarto, sono le principali cause di mortalità dei paesi avanzati, “Nonostante gli enormi progressi terapeutici degli ultimi anni, si stima che ogni anno queste malattie uccidano più di quattro milioni di persone in Europa e causino il 48% di tutti i decessi”, ha sottolineato il ministro della Salute Beatrice Lorenzin nel messaggio inviato agli organizzatori dell’evento, e ha aggiunto: “La loro incidenza è in continuo aumento, soprattutto nelle fasce più anziane della popolazione, dove restano la causa di morte più frequente”.

 “Un intervento tempestivo può salvare la vita, soprattutto nelle patologie cardiologiche acute”, ha sottolineato Edoardo Pucci, presidente di 'CardioRes’ e responsabile dell’unità operativa di Cardiologia emodinamica di Latina. “È fondamentale, dunque, creare una rete di intervento e comunicazione diffusa e, soprattutto, informare su cosa fare in certe situazioni”. Tra le raccomandazioni principali c’è la tempestività: “Chiamare il 118 ed evitare di recarsi con mezzi propri nelle strutture sanitarie permette di evitare pericolose perdite di tempo: il paziente deve infatti raggiungere le strutture adeguate entro due ore dai primi sintomi, affinché avvenga la ripresa del flusso sanguigno o 'riperfusione’”.

Al fine di garantire un’adeguata qualità della vita, gli operatori sanitari, i pazienti e i cittadini devono lavorare insieme; da qui nasce nel 2012 la 'Rete pontina infarto miocardico acuto’, con 33 punti di intervento fissi e mobili, la cui finalità è ridurre al minimo i tempi che intercorrono tra la comparsa dei sintomi e l’arrivo in ospedale. Gli interventi della rete, triplicati già dal secondo anno di operatività, consistono in un’azione tempestiva che prevede il tracciato del paziente e, se l’esame individua un infarto, il trasporto in sala operatoria.

Alessia Bulla

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