Focus: Metodo scientifico

Gli 'oracoli' del meteo

Meteo
di Sandra Fiore

Prima a parlare del tempo c'era solo il colonnello Bernacca, ora tra siti web, carta stampata e tv, le previsioni invadono il quotidiano e influenzano scelte e comportamenti. Nel nostro panorama di bollettini sul clima, istituzioni pubbliche e private si affrontano in assenza di una figura professionale del meteorologo, riconosciuta invece negli altri paesi

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n ascensore è la frase che risolve l'imbarazzante silenzio tra gli sconosciuti. Che tempo fa o farà? Le previsioni meteo sono tra i servizi più seguiti sui media, influenzano comportamenti e scelte quotidiane, specialmente relative alle vacanze. Un vero casus belli si è creato nelle scorse festività pasquali: gli albergatori di Veneto e Romagna se la sono presa con i meteorologi, rei di aver previsto sulle due regioni la pioggia, poi smentita. Un errore, a detta delle associazioni di categoria, costato numerose disdette in un settore già sofferente per la crisi economica.

"Le previsioni hanno oltre il 90% di attendibilità per le prime 48 ore, percentuale che scema via via che ci si proietta in avanti, anche se l'obiettivo è ridurre al minimo il margine di errore, adoperando tutte le metodologie e strumentazioni disponibili", spiega Bernardo Gozzini, responsabile del Consorzio Lamma (Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale per lo sviluppo sostenibile), costituito da Cnr e Regione Toscana. "Nella meteorologia si parte dall'osservazione dei fenomeni attraverso satelliti, stazioni meteo, radar, radiosondaggi i cui dati vengono elaborati mediante modelli matematici che simulano al computer l'evoluzione del tempo. Occorre però sempre l'interpretazione da parte dell'uomo che deve considerare, oltre alla fisica dell'atmosfera, le caratteristiche geografiche e geomorfologie del territorio".

In Italia il quadro dei bollettini meteo si presenta frammentario. Da una parte le istituzioni pubbliche: l'Aeronautica militare e i servizi regionali spesso collegati alle Agenzie regionali protezione ambiente, dall'altra una pletora di privati e portali che offrono informazione gratuita. "Alcuni siti sono dotati di strumentazioni amatoriali, altri si basano sulle segnalazioni dei cittadini, altri ancora acquistano i dati europei del Centro di Reading e utilizzano proprie piattaforme di calcolo. Si tratta di previsioni di attendibilità relativa", continua l'esperto del Lamma. "Il problema è la mancanza di regole che dovrebbero partire dal riconoscimento professionale del meteorologo, oggi inesistente, così come la laurea in meteorologia o scienze dell'atmosfera, disciplina che viene approfondita solo con singoli insegnamenti universitari. Nei paesi europei invece questa figura è riconosciuta, ha un percorso curriculare definito e grandi istituzioni pubbliche quali 'Meteofrance' e 'Meteoffice' in Inghilterra".

In questa situazione le previsioni private sono sempre più un business. "La meteorologia è una scienza abbastanza giovane", conclude Gozzini. "Grazie alla tecnologia e alla ricerca, possiamo fare bollettini sempre più dettagliati sia spazialmente che temporalmente. Il Cnr oltre a partecipare al consorzio Lamma, lavora a nuove strumentazioni, all'osservazione dallo spazio, allo sviluppo di una modellistica all'avanguardia e su nuove frontiere fra cui le previsioni stagionali. Inoltre, è presente nella comunità scientifica europea e internazionale e nel Wmo, l'organizzazione mondiale della meteorologia".

 

Fonte: Bernardo Gozzini, Istituto di biometeorologia, Firenze, tel. 055/483050 , email b.gozzini@ibimet.cnr.it -