I tanti 'figli' del Cnr
Dal 1945 il Consiglio nazionale delle ricerche promuove nuovi settori di ricerca mediante la creazione di Istituti. Tra essi, l'Istituto nazionale di geofisica, l'Enea, l'Istituto nazionale di fisica nucleare e l'Agenzia spaziale italiana. La ricostruzione è effettuata da Giovanni Battimelli e Giovanni Paoloni
Durante le presidenze di Gustavo Colonetti e di Francesco Giordani, dal 1943 al 1960, il Cnr si fece promotore della ricerca nei settori ritenuti strategici che in Italia non erano ancora abbastanza sviluppati: “Una volta che questi avessero raggiunto la maturità istituzionale e fossero capaci di andare avanti sulle proprie gambe, il Cnr avrebbe dovuto favorirne l’autonomia”, era l’idea alla base di queste 'filiazioni’, ricordano Giovanni Battimelli e Giovanni Paoloni nel volume 'Consiglio nazionale delle ricerche. L’impresa scientifica 1923-2013’.
Tra i primi organismi resi autonomi ci sono l’Istituto nazionale della nutrizione (Inn) e l’Istituto nazionale di geofisica (Ing), aggregato a una serie di altre strutture operanti in campo sismico e vulcanologico, come l’Osservatorio vesuviano. Grazie al Cnr, poi, nascono alcuni dei principali enti di ricerca sulla fisica nucleare e sulle sue applicazioni pacifiche: dal Centro informazioni studi esperienze (Cise) nel 1946 al Comitato nazionale per le ricerche nucleari (Cnrn), divenuto autonomo nel 1960 come Comitato nazionale per l’energia nucleare (nella foto Bruno Ferretti, Carlo Salvetti, Edoardo Amaldie il futuro presidente Francesco Giordani, rappresentanti del Cnrn). Il Cnen, che tra l’altro è stato il teatro del 'caso Ippolito’, si trasformerà nel 1982 nell’Enea “con un sostanziale ampliamento del suo campo di attività ben oltre il settore nucleare”.
L’8 agosto 1951, poi, nasce dal Cnr l’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn), frutto anche dell’incontro tra gli scienziati del Centro di studio sulla fisica nucleare e delle particelle elementari e quelli del Laboratorio della Testa Grigia per lo studio dei raggi cosmici, localizzato a 3.500 metri di quota al Plateau Rosa sopra Cervinia e inaugurato ufficialmente l’11 gennaio 1948. Nel 1953, inoltre, un appello lanciato dal presidente Gustavo Colonnetti contribuisce alla costruzione dell’elettrosincrotrone di Frascati, dove nel 1961 viene realizzato il potente Anello di accumulazione (Ada), la prima 'grande macchina’ per la collisione tra particelle e antiparticelle.
Giordani patrocinò, nel 1958, la fuoriuscita dell’Istituto nazionale della nutrizione (Inn) - già Istituto nazionale di biologia – passato alle dipendenze del dicastero dell’Agricoltura e delle foreste e ulteriormente riorganizzato nel 1963.
Cronologicamente successiva, ma non di minore importanza, è l’attenzione verso la ricerca spaziale. Nel 1970, l’Istituto di ricerche spaziali del Cnr si trasforma in Servizio attività spaziali, all’interno del quale viene realizzato e lanciato il Satellite italiano ricerca industriale orientata (Sirio). "Nel 1980, allo scopo di rafforzare il ruolo italiano nel settore, viene istituito il Piano spaziale nazionale. La costante crescita di importanza del settore spazio”, spiegano Battimelli e Paoloni, “spinsero però alla creazione di un ente a sé stante, appunto l’Agenzia spaziale italiana, nata nel 1988 dallo scorporo delle attività spaziali dal Cnr”.
Viola Rita
Fonte: Giovanni Battimelli, 'Un'avventura appassionante: la filiazione di altri enti' in in 'Consiglio nazionale delle ricerche. L’impresa scientifica 1923-2013', Cnr - Giovanni Paoloni, 'Un'avventura appassionante: la filiazione di altri enti' in in 'Consiglio nazionale delle ricerche. L’impresa scientifica 1923-2013', Cnr -