Focus: Sport

Attività fisica in tempo di Covid

Persona in bicicletta
di Rita Bugliosi

Restrizioni e lockdown legati alla pandemia hanno avuto, tra le varie conseguenze, anche un calo nella pratica dello sport, con diverse conseguenze negative sul benessere delle persone, prima fra tutte l'aumento di peso. Ce lo spiega Roberto Volpe, medico dell'Unità di prevenzione e protezione del Cnr di Roma

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Restrizioni e lockdown ci hanno costretto tutti a trascorrere più tempo in casa e a ridurre le attività all'aperto, tra le quali lo sport, penalizzato anche dalla chiusura prolungata di palestre, piscine e centri sportivi. Tutto ciò ha portato inevitabilmente a un calo della pratica dell'attività fisica, anche se qualcuno ha trovato comunque il modo di continuare a muoversi, come risulta dai dati Istat riferiti ad aprile 2020. L'Istituto nazionale di statistica riporta infatti che nel nostro Paese un cittadino su quattro, il 22,7%, ha praticato sport in casa senza particolari differenze di genere: lo ha fatto il 21,9% delle donne contro il 23, 5% degli uomini. Chi ha svolto attività fisica nel periodo delle ripetute chiusure - 11milioni e 400mila persone - lo ha fatto presso la propria abitazione, solo il 7,3% all'aperto; chi vive in case dotate di terrazzo o giardino privato ha effettuato maggiormente attività fisica rispetto a chi vive in appartamenti privi di spazi aperti, 23,4%, contro 11%. Indubbiamente un comportamento da lodare che, decadute le restrizioni, dovrebbero adottare anche i più sedentari, visto i benefici che ne derivano.

“Qualsiasi forma di movimento e di attività fisica, scelta in base alle proprie preferenze e alla facilità con cui la si può praticare, è benvenuta”, commenta Roberto Volpe, medico dell'Unità di prevenzione e protezione del Cnr. “Del resto, con l'estate c'è anche il vantaggio di avere più ore di luce e, grazie alle ferie, più tempo a disposizione per dedicarsi allo sport preferito. Tra l'altro, tra i benefici dell'attività fisica vi è anche quello di contrastare l'ansia e la depressione - anch'esse peggiorate durante la pandemia - attraverso meccanismi come la distrazione dai problemi quotidiani e la secrezione di endorfine, i cosiddetti 'ormoni del benessere', che aiutano a migliorare l'autostima e a mantenere un atteggiamento positivo”.

Per ottenere benefici dall'attività fisica è opportuno però seguire alcuni comportamenti. “Vanno evitati gli sforzi eccessivi, come anche svolgere attività fisica nelle ore più calde della giornata; all'aperto è bene indossare un cappello per proteggersi dal sole e idratarsi prima, durante e dopo l'attività fisica, bevendo acqua a buon contenuto in sali minerali o anche, in base ai propri gusti, tè, latte, frullati o succhi di frutta”, aggiunge il ricercatore.

Le tante ore trascorse in casa a seguito della pandemia e la ridotta attività fisica hanno determinato anche una maggiore assunzione di cibo, con conseguente aumento di peso, testimoniato anche dall'analisi svolta da Coldiretti su dati del Centro di ricerca alimenti e nutrizione (Crea) e diffusa a ottobre 2020 in occasione dell'Obesity Day, secondo la quale la tendenza a mangiare di più è stata indotta dal maggior tempo trascorso in casa e passato tra computer, divano e tavola. Ancora più critica la situazione tra le persone obese in smart working e in cassa integrazione, tra le quali si è registrato un aumento medio di peso di quattro chili. All'origine della crescita ponderale anche la tendenza a cucinare di più per sé e per i propri familiari e a scegliere cibi non sani.

“Indubbiamente la situazione ha favorito un aumento nel consumo di alimenti considerati 'di conforto', come cioccolata e dolci, ma anche pizza, con un inevitabile aumento di peso. E va ricordato che sovrappeso e obesità hanno ricadute negative in termini di fattori di rischio cardiovascolare e oncologico: è noto infatti come, con l'accrescimento del peso corporeo, salga anche il rischio di sviluppare diabete, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia, ipertensione arteriosa”, spiega Volpe. “Se poi si considera che il sovrappeso e l'alimentazione non corretta sono responsabili di circa un terzo dei tumori, si comprende come sia auspicabile invertire questa tendenza all'ingrassamento aggravata dal Covid”.

È opportuno dunque sempre, ma ancora di più se si hanno chili di troppo e si deve quindi perdere peso, seguire un'alimentazione sana. “La Dieta mediterranea rappresenta un punto di riferimento nutrizionale, ma per contrastare il sovrappeso, va rivista in ottica ipocalorica, riducendo le porzioni o organizzandosi con pasti sostitutivi monopietanza, industriali o fai da te, come zuppe, minestroni, snack salati o snack dolci”, conclude l'esperto. “Soprattutto in estate, si potrebbe pranzare, per esempio, anche solo con un gelato da due palline, che comporterebbe un'assunzione di poco più di 200 calorie. Consigliabile è anche privilegiare cereali integrali, legumi, verdure poco condite, frutta, e consumare con moderazione carne bianca, pesce magro, uova e latticini. Diminuire l'apporto calorico non ha solo il vantaggio di ridurre il grasso e con esso migliorare i principali fattori di rischio cardio-metabolici e ridurre lo stress ossidativo e l'infiammazione dell'organismo, ma significa anche stimolare un ringiovanimento delle nostre cellule”.

Fonte: Roberto Volpe, Servizio prevenzione e protezione del Cnr, tel. 06/49937630, email roberto.volpe@cnr.it

Gambe di una persona che corre
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