“Gli investimenti in ricerca e sviluppo della Cina hanno raggiunto nel 2013 i 1190.6 miliardi di yuan (circa 141 miliardi di euro), con un aumento del 15.6% rispetto al 2012. […] Tali investimenti sono principalmente focalizzati alla trasformazione della Cina da paese produttore di beni a basso valore aggiunto a paese in grado di innovare (indigenous innovation)”. A divulgare questi dati è il ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale (Maeci) in uno studio on-line sulla cooperazione scientifica e tecnologica con la Cina, per indirizzare ricercatori. istituzioni accademiche e di ricerca pubbliche e private italiane verso una collaborazione reciprocamente vantaggiosa. Lo studio, che ha il titolo di 'Scienza & Tecnologia - Per una strategia italiana in Cina’, è promosso in collaborazione con i ministeri dell’Istruzione, dell’università e della ricerca, per lo Sviluppo economico, dell’Ambiente e della Salute.
“Il lavoro mira a creare un primo strumento di indirizzo per tutti gli attori italiani intenzionati ad avviare e/o intensificare le proprie collaborazioni in tema di scienza e tecnologia con la Cina, individuando i settori tematici e le aree geografiche cinesi nelle quali poter concentrare in futuro la propria azione. L’obiettivo primario resta quello di evitare frammentarietà e duplicazioni di iniziative e assicurarne un pieno beneficio reciproco”, spiega il documento, che conta 151 pagine frutto del lavoro di un team di esperti messi a disposizione da università, ministeri ed enti di ricerca italiani, tra i quali il Consiglio nazionale delle ricerche.
A coordinare il gruppo, l’Ufficio per la scienza e la tecnologia della nostra Ambasciata d’Italia a Pechino, che ha ricordato nell’introduzione l’ambizioso programma di sviluppo scientifico e tecnologico intrapreso dal paese orientale con il XII piano quinquennale. Lo studio punta a migliorare la cooperazione scientifica, tecnologica ed economico-industriale tra i due paesi, che è in espansione. Per sostenerla, il Maeci sta accreditando presso i consolati di Shanghai e Chongqing due nuovi Addetti scientifici, che affiancheranno l'Addetto accreditato a Pechino, così da promuovere al meglio il sistema italiano della ricerca nel vasto territorio cinese.
A testimoniare ulteriormente il buon andamento delle relazioni tra Italia e Cina, la recente consegna all’italiano Bruno Grassetti, da parte del vice premier cinese Ma Kai, della medaglia del China Friendship Award. L’ambito riconoscimento, attribuito in occasione del 65° anniversario della fondazione della Repubblica popolare di Cina, è assegnato agli esperti stranieri che si sono distinti in programmi di cooperazione in campo scientifico e culturale. A Grassetti, docente di Geografia applicata all’Università Niccolò Cusano di Roma, è stato attribuito per le attività di collaborazione avviate dal 1984 con la China State Science and Technology Commission.
C.B.