Narrativa

Il ‘cattivo' del romanzo? Il nucleare

Il volume La centrale
di Rita Bugliosi

Una narrazione asciutta, ricca di dettagli tecnici, che concede poco agli abbellimenti stilistico-linguistici tipici del romanzo. Una storia dal taglio documentaristico più che narrativo. Si presenta così ‘La centrale' di Elisabeth Filhol

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Una narrazione asciutta, ricca di dettagli tecnici, che concede poco agli abbellimenti stilistico-linguistici tipici del romanzo. Una storia dal taglio documentaristico più che narrativo. Si presenta così ‘La centrale' di Elisabeth Filhol, ex dirigente d'azienda al suo esordio letterario, pluripremiata nel suo paese, la Francia, per questa sua opera prima.

L'autrice narra la quotidianità di Yann, operaio trentenne che lavora a contratto nelle centrali nucleari. L'uomo conduce un'esistenza nomade, che lo porta, a bordo di un camper, da un reattore atomico all'altro, fino a quando raggiunge un livello di contaminazione superiore alla norma ed è costretto a sospendere per un periodo l'attività. Deve sottoporsi a controlli frequenti, sopportare i malesseri tipici della radioattività - stanchezza, nausea, senso di confusione - e frequentare un corso di formazione che gli consenta di svolgere, almeno per un po', un lavoro lontano dalle radiazioni.

Scientificamente precise le descrizioni degli impianti nucleari: "In fondo alla ciminiera come in fondo a un pozzo, sotto la colonna di vapor acqueo, le canalizzazioni del circuito di raffreddamento, pompe, paratoie, valvole, bacino di raccolta". Altrettanto minuziosi i resoconti del loro funzionamento, dei possibili incidenti e dei rischi connessi: "In caso di rottura, accidentale o meno, centinaia di metri cubi d'acqua si riversano attraverso gallerie sotterranee fino ai piedi di fila dei piloni di settantacinque metri del gruppo turboalternatore; è già accaduta una cosa simile, una sala macchine completamente inondata in pochi minuti, non meno di 20.000 volt all'uscita dell'alternatore e i tecnici che sguazzano, intrappolati, e che devono la loro salvezza solo all'affidabilità dei meccanismi di arresto di emergenza".

Un'opera che, pur non dando spazio a toni patetici o drammatici, sconvolge il lettore raffigurando le centrali come dei minacciosi ‘mostri' del nostro tempo.

titolo: La centrale
categoria: Narrativa
autore/i: Filhol Elisabeth
editore: Fazi
pagine: 123
prezzo: € 12.00