Ne “Il giro del mondo nell’Antropocene” edito da Raffaello Cortina, gli autori Telmo Pievani e Mauro Varotto cercano di fornire una definizione scientifica di questa era e di suscitare una presa di coscienza collettiva per le sfide che essa ci impone. Un “giro del mondo” del futuro, che evidenzia la dimensione planetaria del problema a partire da situazioni locali. “New York, Parigi, Londra, Berlino Milano, ecc., sono la facciata luccicante del mondo, ma dietro questa vetrina si cela un retrobottega più scuro e sporco che presenta il conto salato di quelle luci”.
Gli autori alternano tre linguaggi e livelli di lettura: la dimensione narrativa del viaggio immaginario, la potenza visionaria del linguaggio cartografico, la descrizione scientifica delle sfide attuali. Il primo è a cura di Pievani, che si ispira alla scommessa di Phileas Fogg, il protagonista del romanzo “Il giro del mondo in ottanta giorni” di Jules Verne; il secondo è un viaggio “fantageografico” attraverso le mappe di Francesco Ferrarese, immaginato a partire dall’ipotesi di innalzamento di mari e oceani generato dalla fusione totale delle calotte glaciali. Il terzo ci fa attraversare luoghi e temi cruciali del mondo attuale pressoché sconosciuti, scelti da Mauro Varotto per il ruolo euristico.
Il cambiamento climatico richiede una democrazia globale, ovvero la capacità di gestire in maniera coordinata le nostre azioni. “L’antropocene indica l’era in cui l’essere umano con le sue attività è riuscito a incidere in maniera determinante e spesso deleteria sugli equilibri della terra”, si legge: “Per ora non abbiamo fatto nulla per mitigare il riscaldamento climatico”.
Titolo: Il giro del mondo nell'Antropocene
Categoria: Saggi
Autore: Telmo Pievani, Mauro Varotto
Editore: Raffaello Cortina
Pagine: 200
Prezzo: 20,00
