Editoriale

L'orgoglio della storia, lo sguardo nel futuro

marconi
di Marco Ferrazzoli

La celebrazione dei 90 anni della Biblioteca Cnr ha idealmente aperto l'anno nel quale cadranno anche l'80nnale della morte di Guglielmo Marconi e il 90nnale della sua presidenza del maggiore Ente di ricerca. Ecco perché al premio Nobel, geniale inventore della radio, dedichiamo il Focus di questo Almanacco. Senza dimenticare altri momenti storici, come la nascita della Repubblica, quest'anno festeggiata per la prima volta anche con la partecipazione di un ricercatore Cnr

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Ci sono momenti nei quali si avverte in modo più sentito l'orgoglio di lavorare per il Consiglio nazionale delle ricerche. In cui si comprende che il nostro più grande Ente di ricerca pubblico, articolato in sette aree disciplinari e in oltre cento Istituti di ricerca con sedi distribuite su tutto il territorio nazionale, rappresenta una parte importante della storia italiana, del suo sviluppo tecnico, scientifico, sociale e culturale. Uno tra i più recenti di questi momenti è stato la celebrazione del novantennale della Biblioteca 'Guglielmo Marconi', nella nostra sede centrale, che ha in qualche modo aperto un ideale anno marconiano, considerando che nel 2017 cadranno anche l'80nnale della morte di Marconi (20 luglio) e il 90nnale della presidenza del Cnr.

In questa giornata abbiamo avuto l'onore e il piacere di ospitare Maria Elettra Marconi, la figlia del geniale inventore, scopritore e Premio Nobel, che durante un confronto-intervista con il presidente Massimo Inguscio ha, per usare proprio le parole del presidente, “elettrizzato” i numerosi presenti con la sua carica vitale. “È per me un'emozione e una gioia essere qui, mio padre era legatissimo al Cnr”, ha detto Elettra. “Marconi ha dimostrato come non ci sia differenza tra ricerca di base e applicata e come ai ricercatori siano richieste immaginazione, fantasia, capacità di rischiare e mettersi in gioco, di avere dubbi positivi”, ha ricordato Inguscio. Da queste e da altre battute dell'incontro sono chiari sia l'impegno e la passione con cui Marconi affrontò il suo importante decennio di presidenza, sia quelli attualmente messi in campo per far avanzare una conoscenza senza barriere, pur con le difficoltà che non mancano mai, oggi come ieri (basti ricordare quanto Marconi lamentasse la scarsità di finanziamenti).

Un altro momento storico si è tenuto lo scorso 2 giugno, quando per la prima volta anche la ricerca scientifica, assieme alla Protezione civile, è stata chiamata a sfilare alla parata della Festa della Repubblica: un alto compito di rappresentanza affidato proprio a un ricercatore del Cnr. "La ricerca e la diplomazia scientifica sono sempre di più al servizio delle istituzioni e di supporto nelle politiche nazionali e internazionali per il bene delle persone e per la salute dell'ambiente, del clima, della Terra”, ha commentato Inguscio.

La festa del 2 giugno ci ricorda la presidenza Cnr di Gustavo Colonnetti che, come membro dell'Assemblea costituente, fece inserire nella nostra Carta l'articolo 9, con cui la Repubblica “promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica”. A questo articolo è stata dedicata nei mesi scorsi una manifestazione itinerante promossa da ministero dell'Istruzione, dell'università e della ricerca, Fondazione Benetton e ministero dei Beni e delle attività culturali, con la collaborazione del Cnr. Per alcuni mesi studenti di tutta Italia sono entrati in contatto con i ricercatori direttamente nei laboratori e la manifestazione si conclude in questa settimana, con la premiazione dei ragazzi vincitori del concorso abbinato alla manifestazione. L'esempio di Marconi a cui dedichiamo il Focus di questo Almanacco della scienza ci ricorda come l'investimento sui giovani sia fondamentale: l'orgoglio per la propria storia ha senso solo se si tiene sempre lo sguardo saldamente proiettato verso il futuro.

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