Focus: Natale

E le risalite… dispendiose

Funivia con sci
di Alessia Cosseddu

Quest'anno l'avvio della stagione sciistica, particolarmente vivace nel periodo natalizio, è afflitto dal rincaro dei costi energetici, che si riflette sui prezzi degli skipass e degli altri servizi. L'Associazione nazionale esercenti funiviari chiede che si riconoscano le loro aziende quali energivore, ma i termini per ulteriori agevolazioni sono ristretti e si dovrebbero valutare revisioni degli impianti. Vincenzo Delle Site, ingegnere del Dipartimento del Cnr per l'energia, delinea il quadro del settore

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Quello appena cominciato è il primo inverno di ripresa dopo due anni di pandemia, ma purtroppo dobbiamo fare i conti con il rincaro dell’energia e chi ha deciso di andare a sciare per le vacanze di Natale sta riscontrando un aumento dei prezzi di skipass e di altri servizi offerti dalle aziende funiviarie o dagli impianti di risalita. L’Anef (Associazione nazionale esercenti funiviari) fa sapere che “il settore è pronto ad attivarsi per superare ogni ostacolo e offrire ai turisti il tanto atteso inverno sugli sci”, ma con un aumento del prezzo degli skipass che si colloca tra il 5 e il 12%. 

Ci aiuta a fare un quadro della situazione Vincenzo Delle Site, ingegnere e primo tecnologo del Dipartimento di ingegneria, Ict e tecnologie per l'energia e i trasporti (Diitet) del Cnr: “Le società degli impianti si sono accorte adesso degli aumenti perché la stagione sciistica sta iniziando ora, mentre tutti noi ce ne eravamo accorti già da qualche mese dalle nostre bollette. Dal 2021 al 2022 c’è stato in media un raddoppio e questo naturalmente incide sui costi di gestione e, di riflesso, sui servizi di risalita. Gli impianti sciistici utilizzano energia elettrica in modo continuo per skilift, seggiovie, funivie: sostanzialmente questi impianti non si fermano mai nell'orario 8.00-16.00 circa. Altra energia elettrica si utilizza per gli impianti di innevamento artificiale, usati in genere la notte se la neve è scarsa e se le temperature sono sufficientemente basse, mentre il gasolio è impiegato per i gatti delle nevi. Senza dubbio non sono consumi energetici trascurabili”. 

L’aumento dei prezzi è quindi giustificato, ma l’Anef tiene a precisare che serve anche a scongiurare il blocco della stagione sciistica, che si rifletterebbe su alberghi, ristorazione e altri servizi, e chiede che si “riconosca in modo formale le aziende funiviarie quali energivore” per aiutarle ad affrontare questo momento di difficoltà.

Impianto di risalita

“Con questa definizione si intendono, nel linguaggio comune, le grandi industrie con consumi elevatissimi, come le acciaierie oppure le industrie del settore ceramico. Tuttavia, la definizione di impresa energivora è stata aggiornata da un recente decreto e alcune imprese che gestiscono gli impianti potrebbero avere i requisiti per essere considerate tali e accedere ad agevolazioni", spiega il ricercatore. "Bisogna tuttavia ricordare che il Governo, nella legge di bilancio in corso di approvazione, ha confermato gli sconti in bolletta per tutti i cittadini e le imprese, che permettono comunque di contrastare almeno in parte gli aumenti degli ultimi mesi. Se non ci fossero questi sconti le nostre bollette non sarebbero circa il doppio di un anno fa, ma ancora molto più salate, anche per le imprese sciistiche. Alla fine del 2020, subito prima dello scoppio della guerra in Ucraina, il prezzo dell'energia elettrica per un consumatore domestico era composto per il 55% da accise, imposte e tasse e solo per il 45% dal costo effettivo dell'energia. Oggi invece le accise sono state azzerate e le imposte ammontano a solo il 16% del prezzo totale, mentre l'84% è costituito dal costo dell'energia elettrica, che dipende dalle oscillazioni del mercato”.

C'è quindi ben poco spazio per ulteriori riduzioni. Le società degli impianti sciistici potrebbero tentare di ridurre il peso delle bollette anche adottando qualche strategia di risparmio energetico. “Il primo passo è fare un’analisi dei propri consumi per individuare eventuali sprechi eliminabili e per valutare l’utilità di interventi di riqualificazione energetica. Per stabilire la convenienza di queste azioni è necessaria una diagnosi energetica complessiva di impianti ed edifici, da affidare a soggetti certificati come gli Ege (Esperti in gestione dell'energia), che possono valutare la possibilità di accedere a incentivi o di installare impianti rinnovabili”, conclude Delle Site. “Dobbiamo considerare che le attività sciistiche sono stagionali, aperte quasi sempre solo tra dicembre e aprile. Il fotovoltaico sembrerebbe quindi poco congeniale, ma deve essere valutata ciascuna situazione specifica; rimane inoltre aperta la possibilità di aderire alle Comunità energetiche rinnovabili, che negli ultimi tempi stanno sorgendo in molte parti d'Italia”.

Fonte: Vincenzo Delle Site, Dipartimento di ingegneria, Ict e tecnologie per l'energia e i trasporti, e-mail: vincenzo.dellesite@cnr.it