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Parisi, pillole di un Nobel

di U. S.

Dai cambiamenti climatici all'intelligenza artificiale, dalla fluidodinamica alle reti neurali sono tanti i campi scientifici ai quali ha dato il suo contributo il premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi con i suoi studi sui sistemi fisici complessi. Ripercorriamo le tappe significative della sua carriera scientifica

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Il Nobel a Giorgio Parisi per la Fisica è un premio alla complessità, ufficialmente un riconoscimento “per i contributi innovativi alla comprensione dei sistemi fisici complessi”, di cui lo scienziato si occupa da anni e che - questo lo si è compreso nel corso tempo - consentono di spiegare numerosi fenomeni con cui si intersecano: dai cambiamenti climatici all'intelligenza artificiale, dalla fluidodinamica alle reti neurali. Le implicazioni pratiche di questi studi sono innumerevoli. Ad esempio, hanno consentito di comprendere le modalità e i segreti del volo degli storni. Fatto che ha una valenza in termini di trend e atteggiamenti rappresentabili con modelli matematici anche in altri campi.

Nel video ripercorriamo alcune tappe salienti di Parisi, scienziato e accademico dei Lincei, evidenziandone le ricerche e le loro ricadute nella società, fino al raggiungimento dell'ultima onorificenza dell'Accademia reale svedese. Emerge la figura di un uomo di scienze eclettico, il cui “contributo fondamentale nello studio dei sistemi complessi disordinati è alla base di tante linee di ricerca del Cnr”, come sottolinea Maria Chiara Carrozza, presidente del Consiglio nazionale delle ricerche.

Parisi è il sesto italiano a ottenere il Nobel per la fisica. Prima di lui è toccato a Guglielmo Marconi (1908), Enrico Fermi (1938), Emilio Gino Segré (1959), Carlo Rubbia (1984) e Riccardo Giacconi (2002), americano ma genovese di nascita.

Il Nobel è stato conferito per metà allo scienziato italiano, l'altra metà è stata divisa tra l'americano Syukuro Manabe e il tedesco Klaus Hasselman per gli studi sul riscaldamento globale. Su questo tema Parisi dichiara: “È chiaro che per la generazione futura, dobbiamo agire ora in modo molto rapido contro i cambiamenti climatici”. I suoi studi sul funzionamento dei sistemi complessi hanno permesso di comprendere meglio alcuni aspetti proprio del climate change.

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