Focus: Ricercat@mente

Obbedire o no, ce lo dicono le norme

norme sociali
di Marina Landolfi

Giulia Andrighetto, filosofa del linguaggio con un contratto presso l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, è uno dei vincitori del premio, assegnato a ricercatori under 35 durante la cerimonia di chiusura del Novantennale del Cnr

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Ricercat@mente, il riconoscimento per i ricercatori under 35 assegnato nel corso della cerimonia di chiusura del Novantennale del Cnr, ha visto tra i premiati nella macroarea afferente al Dipartimento di scienze umane e sociali, patrimonio culturale Giulia Andrighetto, 34enne filosofa del linguaggio con un contratto di ricercatrice a tempo determinato, presso l’Istituto di scienze e tecnologie della cognizione (Istc) del Cnr di Roma.

“Sono molto orgogliosa del premio, che arriva dopo anni di impegno e lavoro precario”, spiega Andrighetto. “Mi occupo di norme sociali, con particolare attenzione ai processi cognitivi, che portano a decidere se obbedire o meno. Una sorta di 'grammatica della società’, con regole che prescrivono cosa si deve o non si deve fare: salutarsi con un bacio o una stretta di mano, lasciare o meno la mancia al ristorante... Le norme sociali possono promuovere comportamenti socialmente desiderati, come il pagamento delle tasse, ma anche sostenerne di illegali, come le pratiche estorsive. Cerco di comprendere se è solo per paura che si soddisfa una richiesta estorsiva o se nel tempo il consenso sociale possa conferire una paradossale forma di legittimità all’estorsore”.

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All’Istc-Cnr la ricercatrice ha imparato il valore dell’interdisciplinarietà per sviluppare ricerche innovative e di qualità. “Mi piace lavorare in gruppo e collaborare con centri di ricerca internazionali, anche perché possono nascere belle amicizie con i colleghi, anche stranieri”, continua Andrighetto. “È quanto mi è accaduto con Ana, che sarei andata a trovare prossimamente in Argentina con il mio compagno. Appena comprati i biglietti, però, ho scoperto di aspettare un bambino: a questo punto il viaggio lo faremo più avanti in tre”.

Ma come può influire questa novità nella vita di una giovane ricercatrice? “L’attesa mi rende emozionata, curiosa e un po’ spaventata”, conclude la studiosa dell’Istc-Cnr. “Spero poi di potermi liberare dall’etichetta di precaria e divenire una mamma lavoratrice più stabile. A mio figlio vorrei trasmettere la passione che ho per i viaggi e la montagna e, perché no, fargli fare l’esperienza del 'visiting’ all’estero”.

Fonte: Giulia Andrighetto, Istituto di scienze e tecnologie della cognizione, Roma, tel. 06/44595246 , email giulia.andrighetto@istc.cnr.it -

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