Focus: Expo 2015

Italia, un territorio in evoluzione

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di Emanuele Guerrini

A settembre Expo 2015 ospiterà 'La grande bellezza del paesaggio italiano - Com'era, com'è e come sarà'. Organizzata dal Cnr, la conferenza intende affrontare il tema dalle prospettive storiche, scientifiche e architettoniche. Ne abbiamo parlato con Silvia Fineschi, ricercatrice dell'Ipsp-Cnr, chairman dell'evento

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Il paesaggio che ci circonda può essere analizzato e compreso da diverse prospettive. L'evento organizzato dal Cnr, il 16 settembre a Milano nell'ambito di Expo 2015, è dedicato a 'La grande bellezza del paesaggio italiano’, con lo scopo di mettere a confronto le realtà e i punti di vista attraverso i quali si può percepire il territorio. "Il paesaggio, concetto abbastanza recente e per questo ancora sfumato, è sempre stato una proprietà emergente, cioè un'elaborazione del territorio risultante dalle diverse attività umane", dice Silvia Fineschi dell'Istituto per la produzione sostenibile delle piante del Cnr (Ipsp). Il convegno si rivolge a un pubblico eterogeneo, che comprende esperti e studiosi del settore, ma anche cittadini interessati alla tematica del rapporto e dell’interazione dell’uomo con il suo ambiente. "Questo evento fa incontrare studiosi e analisti di diverse estrazioni in grado di proporre argomenti, anche provocatori, che mettano in evidenza punti di vista e riflessioni sul tema del paesaggio".

I relatori invitati daranno vita a interventi brevi, sullo stile delle Ted Conference, che evidenzino uno spunto, una contraddizione, in grado di suscitare l’attenzione e la reazione del pubblico per poi alimentare il dibattito conclusivo. Gli interventi degli spettatori, raccolti via twitter in tempo reale, saranno veloci e dovranno stimolare riflessioni e risposte mirate".

Il punto di partenza del percorso è l'osservazione di un paesaggio 'in movimento’, non statico, una componente del territorio in cui le attività umane hanno inciso profondamente e che non si può considerare come intatto o intoccabile, ma che deve essere preservato e difeso. "Natura, agricoltura e crescita del tessuto urbano sono i fattori contrapposti che per motivi economici, ambientali e demografici modellano lo spazio antropico”, prosegue la ricercatrice. “Il risultato di questo processo è un mosaico di realtà diverse che caratterizzano il nostro habitat, rendendolo unico al mondo. Il paesaggio che si intende descrivere non è uno stereotipo pubblicitario come quello 'esportato’ per illustrare il nostro Paese, ma un paesaggio in cui da millenni si esprime l’attività umana: in agricoltura, nelle foreste, negli spazi urbani. Si vuole inoltre mettere in evidenza la capacità di resilienza dell’ambiente naturale, che si esprime nella sua trasformazione e nella sua evoluzione verso forme nuove, non necessariamente peggiori. La valutazione di questi mutamenti spetta ai giudizi estetici e tecnici, ma anche alla nostra percezione di spazio, di bello, di utile e alla nostra capacità di fruizione e di osservazione”.

L’evento prenderà in esame anche il ruolo dell’architettura e il punto di vista di un architetto, “L’impatto del degrado urbano e periurbano, agevolato anche da una scarsa educazione ambientale, sarà il termine di paragone con cui si deve superare un’immagine 'da cartolina’ affinché una nuova concezione e percezione di ciò che abbiamo intorno sia capita dai futuri cittadini del Paese", precisa Fineschi.

La conferenza si articola in tre parti: l'analisi storica del paesaggio italiano, lo stato attuale e le prospettive future. "L’evento propone un percorso attraverso la storia del paesaggio italiano, per poi evidenziarne le criticità e le trasformazioni", conclude Fineschi. "La prima parte della conferenza è dedicata a un’analisi storica del paesaggio agrario, partendo dal Medioevo per arrivare all'articolo 9 della Costituzione della Repubblica italiana e alla descrizione della 'Convenzione Europea sul Paesaggio’, adottata dal Consiglio d'Europa il 19 luglio 2000. Successivamente, vengono affrontati i principali problemi del paesaggio italiano, che contribuiscono al degrado, anche civile, della nostra realtà sociale. La terza parte dà spazio a interventi specifici su possibili scenari futuri, con particolare attenzione alle politiche di sviluppo agricolo e alle relazioni che legano architettura, ambiente e paesaggio".

Parteciperanno all'evento, oltre a ricercatori del Cnr, esponenti delle Università di Bari, Firenze, La Sapienza, Roma Tre e Sheffield, oltre ad esponenti dell'architettura contemporanea e a protagonisti dei mutamenti paesaggistici degli ultimi anni.

 

Fonte: Silvia Fineschi, Istituto per la protezione sostenibile delle piante, tel. 055/5225584 , email s.fineschi@ipp.cnr.it -

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