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L’acqua è un liquido incolore, eppure ci sono laghi di differenti colorazioni. A determinarle sono le molecole e le particelle sospese che essi contengono e che sono caratterizzate da diverse proprietà ottiche.
“Ogni sostanza presente nell’acqua assorbe parte della radiazione luminosa visibile, mentre un'altra frazione viene dispersa in tutte le direzioni: l'effetto risultante è il colore dell’acqua percepito dall'osservatore. In assenza di particelle sospese che disperdono la radiazione luminosa tutti i corpi idrici apparirebbero neri”, spiega Giuseppe Morabito, dell’Istituto per lo studio degli ecosistemi (Ise) del Cnr. “Il colore dipende dalla quantità e qualità delle particelle sospese o delle molecole disciolte nella colonna d’acqua. Minore è la loro concentrazione, maggiore è la trasparenza dell’acqua, il cui colore sarà tendente al blu, perché questa lunghezza d'onda penetra a profondità più elevate e viene dispersa dalle stesse molecole d'acqua. Viceversa, con concentrazioni elevate di particelle o molecole diverse dall’acqua, la trasparenza è bassa e il colore sarà variabile”.
Il colore di un lago può quindi darci informazioni sulle caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche delle sue acque, e sullo stato di salute dell’ecosistema: la misura del colore, effettuata con strumenti e metodiche scientifiche, è uno dei parametri impiegati per valutare la qualità delle acque lacustri.
Ma quali elementi conferiscono all’acqua lacustre colorazioni così dissimili tra loro? “Dove è alta la concentrazione di materiale inorganico in sospensione e si ha una dispersione elevata dei raggi luminosi, l'acqua assume un colore turchese, come spesso si osserva nei laghi alpini”, prosegue il ricercatore dell’Ise-Cnr. “In altri casi, la presenza abbondante di molecole organiche conferisce colorazioni che vanno dal giallo all'arancio, al rosso, al verde o al marrone. Per esempio, in laghi che ospitano un'elevata densità di alghe, è dominante il verde, per la presenza della clorofilla. Gli organismi algali contengono spesso anche pigmenti accessori colorati, come i carotenoidi, che possono contribuire a dare una colorazione rosata o rossa, come avveniva nel Lago di Tovel, in Trentino. La colorazione bruna delle acque simile a quella del tè invece, è solitamente imputabile a molecole organiche derivanti dalla decomposizione di piante superiori acquatiche o terrestri: Nord America e Paesi Scandinavi ospitano comunemente laghi con queste caratteristiche cromatiche”.
Giulia Vittoria Francomacaro
Fonte: Giuseppe Morabito, Istituto Cnr per lo studio degli ecosistemi (Ise-Cnr), tel. 0323/518300 , email g.morabito@ise.cnr.it -