Focus: Estate

Il sudato lavoro

pizza al taglio
di Mirna Moro

Le richieste di stagionali rianimano il preoccupante panorama occupazionale, ma anche in questo comparto si avverte una pesante flessione rispetto al passato. A fare la parte del leone sono sempre cuochi e personale dei servizi turistici

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Seppure in un periodo molto critico per l’occupazione, alcuni lavori sono richiesti principalmente proprio in estate. "I profili più gettonati sono: animatori per villaggi, camerieri di sala e ai piani, pizzaioli e portieri notturni", spiega Antonio Coviello economista e ricercatore dell'Istituto di ricerche sulle attività terziarie del Cnr di Napoli. "Alcune professioni stagionali hanno segnato un 'più' nonostante la crisi occupazionale, per esempio Coldiretti ha comunicato la disponibilità di 100mila posti nella raccolta della frutta e della verdura, fino alla vendemmia del prossimo settembre".

La possibilità di creare nuovi posti di lavoro, soprattutto giovanili, in questo comparto arriva anche grazie ai nuovi 'mestieri agricoli’. “Circa il 70% delle imprese giovani - come si evince da uno studio della Coldiretti insieme alla Fondazione UniVerde, in collaborazione con Ipr Marketing - opera in attività multifunzionali: dall'agriturismo alle fattorie didattiche fino agli agriasilo, dalla vendita diretta dei prodotti tipici e del vino alla trasformazione aziendale del latte in formaggio, dell'uva in vino, delle olive in olio, ma anche pane, birra, salumi, agrigelati e addirittura agricosmetici”, prosegue Coviello.

In termini assoluti, i più ricercati sono ancora cuochi, camerieri e altre professioni dei servizi turistici, sebbene anche queste professioni segnino un rallentamento della domanda rispetto al 2012. "Per effetto della stagionalità o per specifici processi di riorganizzazione in atto nelle imprese, si legge nell'ultima indagine trimestrale del Sistema informativo Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, la richiesta di questi profili risulta in sensibile aumento rispetto al trimestre precedente", prosegue il ricercatore. "L'indagine segnala però un'ulteriore riduzione delle assunzioni previste per il terzo trimestre dell'anno: 159mila i posti di lavoro messi a disposizione dalle imprese, 69mila in meno rispetto al 2012, di cui 88mila non stagionali e quasi 71mila stagionali, con un saldo negativo tra entrate e uscite previste pari a 50.130 dipendenti".

Aumenta infine di tre punti (dal 4 al 7%) la pattuglia di coloro che devono lavorare durante l'estate. Il sondaggio sul 2013, condotto da Confesercenti-Swg fa emergere un nuovo fenomeno: il 20% del campione intervistato dichiara che nel corso dell'anno ha già dovuto prendere giorni di ferie 'forzate' a causa delle difficoltà delle imprese, che non vogliono licenziare ma sono costrette a chiudere per un tempo maggiore.

"La vacanza, con il perdurare della crisi, sta progressivamente perdendo la sua caratteristica di stacco stagionale con l'attività lavorativa. Quasi 10 milioni di italiani si portano in spiaggia o in montagna il computer per lavorare o leggere la posta", conclude il ricercatore Irat-Cnr.

Mirna Moro

Fonte: Antonio Coviello, Istituto di ricerche sulle attività terziarie, Napoli , email a.coviello@irat.cnr.it -

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