L'altra ricerca

Carlo Urbani, un eroe della scienza

di Rosanna Dassisti

La storia della medicina lo ricorda come esempio estremo di amore per la ricerca e per il prossimo. Molti paesi del mondo occidentale e orientale gli hanno dedicato ospedali, scuole, associazioni. Anche l'Italia lo ha celebrato di recente nella sua terra di origine: le Marche

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Sono passati 10 anni da quando il medico infettivologo Carlo Urbani morì in Vietnam dopo aver isolato per primo il virus della Sars, l'influenza aviaria, rifiutando di abbandonare i suoi pazienti pur sapendo di correre il rischio di un contagio mortale.

In occasione della ricorrenza, colleghi, pazienti, amici, familiari e alcuni artisti lo hanno ricordato in un evento patrocinato dalla Regione Marche e svoltosi nella scenografia unica delle Grotte di Frasassi (Ancona). Tra gli interventi quello della presidente della Camera dei deputati Laura Boldrini.

"Non sapremo mai quanti milioni di vite ha salvato", disse allora del medico marchigiano Kofi Annan, segretario generale delle Nazioni Unite, esprimendo la gratitudine dei governi di tutto il mondo e dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), per la quale Urbani lavorava e si era trasferito in Vietnam, dal 2000, con la sua famiglia. "I libri di storia del futuro, che hanno pagine ancora bianche da riempire, dovranno parlare di Carlo Urbani, esempio di vero eroismo", scrisse Enzo Biagi. Nel 1999, come presidente di Medici senza frontiere Italia, aveva ritirato il premio Nobel per la Pace a Oslo.

La moglie, dopo la sua morte, ha reso noto il testo di una lettera che è divenuta il testamento spirituale di Urbani. "Sono cresciuto inseguendo il miraggio di incarnare i sogni. E ora credo di esserci riuscito. Ho fatto dei miei sogni la mia vita e il mio lavoro".

La voce di Antonella Ruggiero si è poi irradiata tra le volte di alabastro delle Grotte, creando un'atmosfera di grande emozione. A completare il quadro, l'accompagnamento musicale del Maestro Mark Harris, la lettura di alcuni brani scritti da Urbani e tante testimonianze tra cui quella del figlio Tommaso. A condurre i giornalisti Lucia Bellaspiga di Avvenire, ideatrice dell'iniziativa, e Vincenzo Varagona di Rai3.

Non è stata una celebrazione triste, ma una festa. Come avrebbe voluto lui e come desideravano la famiglia e l'Associazione italiana Carlo Urbani (Aicu), onlus che ne continua nel mondo le opere di solidarietà.

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