Focus: Consigli per l'ambiente

Rifiuti preziosi

riciclo raee
di Claudio Barchesi
Pubblicato il

I rifiuti di apparecchi elettrici ed elettronici (Raee) possono contenere metalli pesanti e pericolosi veleni che non devono essere dispersi. Televisori, frigoriferi, computer e telefonini non possono quindi essere gettati nei comuni cassonetti della spazzatura: devono confluire verso precisi punti di raccolta, così da essere riciclati. È  indispensabile una raccolta  che tenga conto della grande eterogeneità di questa classe di rifiuti.

"Lo smaltimento dei Raee in Italia è regolato dal recente Decreto legislativo n. 49/2014, che riscrive quasi completamente una norma del 2005, dividendo tali rifiuti in 10 categorie, che devono essere raccolte e trattate separatamente”, spiega Maurizio Aiello, dell’Istituto di elettronica e di ingegneria dell'informazione e delle telecomunicazioni (Ieiit) del Cnr e delegato nazionale del comitato 'Secure Societies’ di Horizon 2020. “I cittadini possono seguire tre strade: conferire tali rifiuti a una delle 3.648 isole ecologiche attrezzate dai comuni; riconsegnarli a un rivenditore all'atto dell'acquisto di un'apparecchiatura della medesima tipologia, secondo la procedura 'uno contro uno’ regolamentata dal 2010; affidarsi a un consorzio specializzato se sono imprenditori o liberi professionisti”.

Nei Comuni attrezzati per la raccolta differenziata, si trattano diverse classi di Raee: R1 per i frigoriferi; R2 per le lavatrici e i forni; R3 per i televisori e i monitor; R4 per i piccoli elettrodomestici e l’elettronica di consumo; R5 per le sorgenti luminose neon e a risparmio energetico. Per trovare il Centro di raccolta Raee più vicino ora c’è anche un’App per smartphone, creata dal Centro di coordinamento RAEE.

Dopo la raccolta i rifiuti elettrici possono fornire materiali preziosi, il cui recupero è importante. “Consente di risparmiare sui costi di estrazione degli stessi dalle miniere, sui relativi costi energetici e sulla quantità di Co2 emessa in atmosfera”, precisa il ricercatore dell’Ieiit-Cnr Aiello. “La Commissione europea ha identificato 14 'raw materials’ critici per l’Unione, cioè scarsi o difficili da trovare; molti di questi si possono appunto estrarre dai 'rifiuti elettronici’: antimonio, berillio, cobalto, fluoro, gallio, germanio, grafite, indio, magnesio, niobio, platinoidi, terre rare, tantalio e tungsteno”.

Ma come si riesce a recuperare questi materiali indispensabili per la realizzazione dei prodotti elettronici ad alta tecnologia? “Mediante tecnologie innovative che si basano sulla fusione-ossidazione: in questo caso però il conto energetico rimane piuttosto salato e il processo è inquinante”, conclude l’esperto. “In alternativa, si può utilizzare la cosiddetta idrometallurgia, che comprende un insieme di trattamenti di tipo chimico e chimico-fisico in fase fluida, con l'utilizzo di solventi o composti chimici che permettono l'estrazione ad altissima purezza. Si studiano anche nuovi processi, come quello con il quale si estrae l'oro dai telefonini mediante i funghi: i cellulari vengono prima triturati e separati dalle parti plastiche, la polvere metallica ottenuta viene poi messa in sospensione in un liquido dentro il quale viene soffiata aria e le bolle portano in superficie alcune componenti appositamente scelte. Su questa schiuma superficiale i funghi agiscono come filtri biologici”.

Claudio Barchesi

Fonte: Maurizio Aiello, Istituto di elettronica e di ingegneria dell'informazione e delle telecomunicazioni, Genova, tel. 010/6475212 , email aiello@ge.cnr.it 

Per saperne di più: - www.cnrweb.tv/2013-smaltite-71mila-tonnellate-rifiuti-elettronici/

Tematiche