Focus: Applicazioni

Dagli ortaggi ai probiotici (passando per le buste)

carciofi
di Rita Lena

Tre Istituti del Cnr sono attivi in questo settore: l'Icb e l'Ictp, hanno concentrato i loro studi sul pomodoro e l'Ispa sul carciofo. Con risultati interessanti per l'industria

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Due ricerche di Istituti del Cnr - di tipo molto diverso ma entrambe con gli ortaggi quale 'oggetto' - hanno raggiunto risultati interessanti.

Trasformare gli scarti della lavorazione del pomodoro in plastica biodegradabile è l'obiettivo raggiunto nei laboratori dell'Istituto di chimica biomolecolare (Icb) del Cnr di Pozzuoli, dove l'équipe guidata da Barbara Nicolaus studia, dal 2005, la possibilità di utilizzare i polisaccaridi estratti dagli scarti di lavorazione del pomodoro per realizzare buste o coperture per produzioni agricole.

"La 'plastica' è stata ottenuta, ora la parola passa alle aziende che dovranno realizzare i processi di trasformazione e industrializzazione, che al momento hanno ancora costi elevati anche perché i procedimenti sono complessi e lo scarto di pomodori non è continuativo", spiega Nicolaus. Partendo dal progetto 'Buste biodegradabili', inoltre, Mario Malinconico dell'Istituto di chimica e tecnologia dei polimeri (Ictp) del Cnr ha individuato un nuovo campo applicativo: le vernici pacciamanti per l'agricoltura per coltivazioni in vaso.

"Oltre agli scarti di pomodoro, poi, stiamo studiando altri residui vegetali come quelli di finocchio, carota e limone, e contiamo che la sinergia ricerca-industria-territorio-istituzioni porti entro breve a risultati concreti", prosegue Nicolaus. "Spinti dai tanti riconoscimenti e successi ottenuti dall'Istituto a livello internazionale, proseguiamo i nostri studi sui batteri termofili all'origine della vita e quelli sulla nascita del 'superpomodoro' con proprietà medico-scientifiche di grande interesse".

Prosegue anche lo studio sul carciofo probiotico partito nel 2005 e coordinato da Paola Lavermicocca dell'Istituto di scienze delle produzioni alimentari (Ispa) del Cnr di Bari. L'obiettivo è sviluppare prodotti ortofrutticoli in grado di aumentare la resistenza ai batteri patogeni e contrastare i principali disturbi gastro-intestinali. La ricerca ha portato alla realizzazione di numerosi alimenti vegetali contenenti fermenti lattici benefici: cicoria, cipolla, funghi e olive. Per ottenere questi risultati è stato selezionato un microrganismo in grado di aumentare, quando ingerito con il vegetale, l'effetto barriera della mucosa intestinale.

"Abbiamo realizzato con le aziende Copaim Spa e Chiavicella Spa una linea commerciale sotto il marchio 'Vivium', che sarà presto sul mercato con olive e carciofi", annuncia Lavermicocca. "Questo lavoro, inoltre, ha aperto la strada ad attività di verifica sull'efficacia in vivo di questi prodotti, svolta in collaborazione con studi medici e strutture sanitarie territoriali. In proposito, abbiamo anche attivato nuove collaborazioni con altri Istituti del Cnr, con i quali stiamo ottenendo evidenze sull'attività immunomodulatoria del ceppo microbico da noi utilizzato".

Rita Lena

Fonte: Paola Lavermicocca, Istituto di scienze delle produzioni alimentari, Bari , email paola.lavermicocca@ispa.cnr.it - Barbara Nicolaus, Istituto di chimica biomolecolare, Pozzuoli , tel. 081/8675245 , email barbara.nicolaus@icb.cnr.it -

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