Editoriale

Silenzio e suono, soffitto e sofà

Nel Focus monografico di questo Almanacco della Scienza affrontiamo il tema del “Rumore e silenzio” dal punto di vista fisico ma anche metaforico: dall'occultamento della violenza domestica ai rapporti tra i due sessi, fino al “soffitto di cristallo” che impedisce progressioni di carriera paritarie alle donne (auguri alla prima presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza!).
di Marco Ferrazzoli

Nel Focus monografico di questo Almanacco della Scienza affrontiamo il tema del “Rumore e silenzio” dal punto di vista fisico ma anche metaforico: dall'occultamento della violenza domestica ai rapporti tra i due sessi, fino al “soffitto di cristallo” che impedisce progressioni di carriera paritarie alle donne (auguri alla prima presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza!). Una società giusta e progredita non può che basarsi sul riconoscimento del merito, indipendentemente da qualunque appartenenza

Pubblicato il
Della neo presidente incaricata dalla ministro della Ricerca e dell'università Maria Cristina Messa, cui vanno gli auguri di buon lavoro del nostro magazine, ci sembra molto efficace l'espressione di “compresenza” dei due generi, che accoglie e supera assieme quella di parità: l'idea, cioè, che quando una donna non riceve l'adeguato riconoscimento per le sue capacità si danneggiano non solo il genere femminile e la singola persona, ma l'intera struttura di cui questa fa parte.

Il silenzio è un piacere che culture come quella ascetica o nipponica tutelano quale valore. In Giappone un monitor da tavolo chiamato Shizuka gozen (Principessa del silenzio) avverte al ristorante se si sta conversando troppo animatamente, mentre Dorozoku è una mappa online che segnala i quartieri rumorosi. Il silenzio può però diventare anche una pesante condanna, per esempio quella che molti regimi comminano in modi diversi alle voci scomode e che nelle nostre case viene talvolta inflitta ai soggetti più fragili, vittime di prevaricazioni e abusi. Uno degli articoli del Focus monografico di questo Almanacco della Scienza dedicato a “Rumore e silenzio”, a questo riguardo, parla dell'aumento di casi di violenza contro le donne consumati dietro le mura domestiche, materiali e metaforiche, dove siamo stati costretti dalla pandemia. Un silenzio assordante, in questi casi, non certo un silenzio-assenso.

Molto rumore, sempre a proposito di rapporti tra i due sessi, ha invece suscitato il cosiddetto “sofagate”: la gaffe commessa nei confronti della presidente della Commissione europea Ursula Geltrud von der Leyen, costretta ad accomodarsi su una seduta di fortuna durante un incontro istituzionale. Mura e divani a parte, l'elemento architettonico che più è assurto a simbolo delle discriminazioni di genere è il “soffitto di cristallo”, che impedisce progressioni di carriera paritarie alle donne. Il “glass ceiling”, finalmente e fragorosamente frantumato con la nomina della prima presidente della storia del Consiglio nazionale delle ricerche, la professoressa Maria Chiara Carrozza, che già era stata la più giovane rettrice italiana quando ha guidato la Scuola superiore Sant'Anna.

Della neo presidente incaricata dalla ministro della Ricerca e dell'università Maria Cristina Messa, cui vanno gli auguri di buon lavoro del nostro magazine, ci sembra molto efficace l'espressione di “compresenza” dei due generi, che accoglie e supera assieme quella di parità: l'idea, cioè, che quando una donna non riceve l'adeguato riconoscimento per le sue capacità si danneggiano non solo il genere femminile e la singola persona, ma l'intera struttura di cui questa fa parte. Una società giusta e progredita non può che basarsi sul riconoscimento del merito, indipendentemente da qualunque appartenenza sessuale, sociale o anagrafica, ed è solo nella fertile contaminazione tra tutte le sue componenti che una comunità può crescere. La sedimentazione di discriminazioni, disparità e sottovalutazioni - al contrario - è pericolosa anche perché con il tempo ci si abitua a considerarle normali: si veda, nelle nostre pagine, la recensione del saggio “Per soli uomini”, in cui Emanuela Griglié e Guido Romeo analizzano il pregiudizio in base al quale molte ricerche scientifiche assumono il “reference man” quale modello ideale di beni, servizi, spazi e oggetti. Così come la storia della tecnologia e dell'informatica viene erroneamente raccontata solo al maschile, avverte Claire Evans che in “Connessione” (Luiss University Press), volume recentemente presentato al festival Internazionale di Ferrara. Obiezioni analoghe sono sollevate persino per le vaccinazioni, "dosate" sul maschio.

Sempre nelle recensioni leggerete inoltre dell'interessante viaggio nel mondo dei non udenti illustrato dagli scatti del fotografo Valerio Bispuri e pubblicato sul sito del settimanale l'Espresso, altro caso di silenzio reale e simbolico che copre gli “ultimi” e le fragilità di cui la pandemia in corso ha reso più evidente la diffusione e sul quale la presidente Carrozza ha ribadito il proprio impegno sin dalle prime dichiarazioni rese dopo la nomina. Per tornare poi al nostro Focus monografico, possiamo anche dire che con l'emergenza in corso la scienza sta facendo “rumore”, nel senso di una maggior percezione dell'importanza della ricerca. In ambito scientifico però il rumore può diventare un disturbo, quando bisogna distinguere i segnali di interesse dal “fondo”, concetto che vale anche nell'informazione, comunicazione e divulgazione scientifica, in un momento nel quale siamo sommersi da troppe informazioni che non riusciamo a gestire.

In conclusione, come spiegano gli articoli di quest'Almanacco, gli stimoli acustici possono essere benefici, per esempio la musica o lo sciabordio delle onde, oppure dannosi come gli acufeni. Ancorché tale valutazione nel tempo possa cambiare: nei luoghi di lavoro e socializzazione oggi silenziosi e spopolati, non a caso, rimpiangiamo l'animazione del passato. Speriamo che le recenti misure, sotto questo aspetto, siano efficaci e possano cautamente riportarci alla “normalità”.