Focus: Primavera

Altro che scheletri negli armadi!

armadio
di Rosanna Dassisti

È tempo del cambio di stagione. Dagli armadi rimasti chiusi nei mesi invernali si 'riesumano' gli abiti leggeri. Attenzione, poichè potrebbero riservare spiacevoli sorprese per la salute. Un dermatologo Cnr spiega come affrontarle

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Con le belle giornate, tiepide e soleggiate arriva il tempo del cambio di stagione negli armadi. Si riaprono le ante, rimaste chiuse nei mesi invernali, per ‘riesumare' gli abiti che, sepolti per lungo tempo, potrebbero riservare spiacevoli sorprese, ‘liberando' alcuni nemici della salute.

"Il caldo dei termosifoni", spiega Gennaro Spera, dermatologo del Cnr, "ha trasformato l'armadio in un'incubatrice naturale di vari ectoparassitosi, che vedono in prima linea acari adulti, ma anche uova, larve e ninfe". Organismi che si nascondono anche nelle trame degli abiti. "Gli escrementi dell'acaro, infatti, le uova, i corpi in disfacimento dei parassiti", continua Spera, "sono elementi che vanno in sospensione con il pulviscolo e diventano materiale altamente allergizzante".

I bersagli preferiti sono l'apparato respiratorio, la cute e gli occhi. "Nei soggetti predisposti, questi parassiti possono causare difficoltà respiratorie", aggiunge il dermatologo, "oppure arrossamenti oculari e dermatiti allergiche, che da semplici fastidi pruriginosi possono trasformarsi in importanti dermatiti papulo-pustolose-vescicolari".

Questo è quanto fa la natura. Ma anche l'uomo fa la sua parte con l'uso di naftaline o altri preservanti e deodoranti, variopinta gamma di prodotti chimici. "Anche questi sono tutti elementi scatenanti allergie respiratorie, riniti, congiuntiviti e dermatiti allergiche da contatto", sottolinea lo specialista.

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Come uscirne indenni? I rimedi sono semplicissimi: aprire l'armadio e fargli prendere aria qualche giorno; rimuovere gli abiti ed esporli all'aria aperta, anche al sole se i tessuti lo consentono; lavare i capi più a rischio, ad esempio quelli che saranno indossati direttamente a contatto con la pelle. In vista del prossimo cambio, inoltre, per tenere lontano le tarme, oltre che canfora e natfalina possono essere utilizzati efficacemente sacchetti di cotone o di tulle riempiti con foglie di alloro.

Infine, un ultimo suggerimento riguarda il settore dei cosmetici. "È il momento giusto per aprire anche gli armadietti delle creme e dei farmaci per verificare le scadenze e buttare via quelli aperti da tempo" conclude il dermatologo. "I solari della scorsa estate infatti non solo hanno perso di efficacia ma possono essere trasformati in colture batteriche".

Rosanna Dassisti

Fonte: Gennaro Spera , Servizio prevenzione e protezione del Cnr, tel. 06/49933676, email gennaro.spera@cnr.it

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