Focus: Terremoto in Giappone

La prima risposta è la prevenzione

frana
di Peppe Caridi

Il tremendo sisma ci ricorda che per contrastare eventi simili occorre conoscere bene il territorio in cui si vive ed evitare di costruire in aree a rischio terremoto. Soprattutto in un paese come l'Italia, ricco di zone sismiche. Anche se da noi non ci sono le condizioni per un evento catastrofico come quello del Giappone

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Il fenomeno sismico dell'11 marzo scorso in Giappone è stato uno dei più violenti degli ultimi secoli e il più violento della storia nipponica: "Un evento così importante è davvero eccezionale, si verifica mediamente una due volte ogni 100 anni. Siamo di fronte a una tra le più alte magnitudo mai registrate nel pianeta", spiega Gian Paolo Cavinato dell'Istituto di geologia ambientale e geoingegneria (Igag) del Cnr di Roma. "La scossa di 8,9 gradi Richter, un'energia circa trentamila volte maggiore rispetto a quella dell'Aquila, s'è verificata a una profondità di 24,4 chilometri e a una distanza dalla costa di Sendai di circa 140 chilometri. In Giappone i forti terremoti sono frequenti a causa dello scontro e subduzione tra la più grande delle placche del nostro pianeta, la pacifica e quella euro-asiatica". Ed è proprio lungo il margine attivo di tale placca, su cui è disteso il Paese del Sol Levante, conosciuta tra i geologi e geofisici come 'Cintura del Fuoco', che avvengono molti dei forti eventi sismici del nostro pianeta.

"Dal punto di vista geologico un'enorme massa di rocce della crosta terrestre si è spostata di diversi metri lungo una lunghezza di 400-500 km e con uno spessore di 10 km dall'Oceano Pacifico al di sotto del Giappone: tale movimento all'interno della Terra  probabilmente ha provocato lo spostamento dell'asse", prosegue Cavinato, escludendo che lo spostamento "comporti sconvolgimenti planetari: tali cambiamenti tuttavia si verificano a seguito di movimenti lenti, conosciuti come  'precessione degli equinozi'". 

Per quanto drammatico, il numero delle vittime associate al terremoto "è relativamente limitato rispetto alla magnitudo, in quanto le abitazioni erano state costruite con criteri antisismici, ma  purtroppo il loro numero è tremendamente salito a seguito dello tsunami", evidenzia il ricercatore. E subito sipone una domanda: se fosse capitato da noi un terremoto simile? "In Italia non sono mai state registrate scosse con tale magnitudo, in quanto la dimensione degli elementi sismogenetici non è ipotizzabile da noi per il diverso contesto geologico. Anche l'Italia è attraversata da faglie sismiche importanti, ma non paragonabili a quelle della Cintura del Fuoco'. In generale, i nostri terremoti più forti oscillano tra 6,0 e 7,2 gradi della scala Richter". I maggiori della nostra storia sono stati quello della Val di Noto in Sicilia Orientale (11 gennaio 1693), 7,4 gradi, e quello dello Stretto di Messina (1908), del grado 7.2.

Tuttavia, proprio a Messina la maggior parte delle 80.000 vittime fu provocata da uno tsunami. "L'evento ci ricorda che la prevenzione è il migliore strumento di contrasto che abbiamo per diminuire il rischio sismico. Abbiamo la necessità di conoscere come è fatto il nostro territorio, sapere su quali terreni sono costruite le nostre città, strade, case, scuole o edifici pubblici, al fine di identificare e definire le aree dove maggiore è la pericolosità", conclude il geologo. "Tali ricerche sono in corso attraverso l'attuazione di progetti di servizio con la Protezione civile e con le Regioni, al fine di realizzare carte di microzonazione sismica, strumenti idonei per gli Enti locali per l'individuazione e delimitazione nelle aree urbane di zone stabili, instabili o soggette a fenomeni di amplificazioni locali a seguito di un terremoto. L'individuazione di aree a comportamento omogeneo è il primo strumento necessario al fine della pianificazione territoriale, prima di tutto evitando di costruire in zone a rischio".

Peppe Caridi

Fonte: Giampaolo Cavinato, Istituto di geologia ambientale e geoingegneria, Roma, tel. 06/90672603 , email gianpaolo.cavinato@igag.cnr.it -

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