Focus: I rischi delle feste

Sotto l'albero solo balocchi innocui

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di Silvia Mattoni

Ogni anno vengono ritirati milioni di giocattoli difettosi o pericolosi per i bambini. Antonio Malorni, già direttore dell'Isa-Cnr, indica gli accorgimenti per l'acquisto dei regali. A rischio soprattutto quelli di provenienza orientale

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I tre quarti dell'intera produzione mondiale di giocattoli arrivano dalla Cina. In Italia, quelli importati dalle aziende cinesi sono in aumento, per una cifra che supera i 234 milioni di euro. Ma nella scelta dei giocattoli, bisogna mettere al primo posto la sicurezza dei più piccoli. Ogni anno vengono invece ritirati dal mercato milioni di pezzi difettosi o pericolosi, malgrado le normative dell'Unione Europea.

"Il 44,8% dei giocattoli orientali arriva in Lombardia, seguita da Piemonte (20,7%) ed Emilia Romagna (10,5%)", avverte Antonio Malorni, docente presso la Seconda Università degli studi di Napoli e Caserta e già direttore dell'Istituto di scienze dell'alimentazione (Isa) del Consiglio nazionale delle ricerche. "Da recenti controlli, è risultato però che molti giocattoli provenienti dalla Cina e da Taiwan oltrepassano rispettivamente del 57% e del 100% il limite di sicurezza per la presenza di ftalati, velenosi quando vengono ingeriti e messi al bando dall'Ue già nel 2005, benché molti campioni testati recassero l'etichetta ‘non tossico'".

Ma le sostanze chimiche che ritroviamo in merci di largo consumo sono diverse, ad esempio il piombo utilizzato nei paesi asiatici per colorare pupazzi e bambole, "che se assorbito per via orale e respiratoria si lega all'emoglobina del sangue e viene trasportato nei tessuti minerali e in quelli molli (reni, midollo osseo, fegato e cervello)", spiega il ricercatore. "Il piombo è responsabile di anemia, danni renali e al sistema immunitario, gravi alterazioni del sistema nervoso. Nei bambini poi, una quantità superiore a 120 microgrammi per decilitro di sangue mette a rischio la vita". Non a caso vi sono normative che stabiliscono i limiti di concentrazione.

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Analogo discorso vale per le vernici contenenti cadmio "recentemente al centro di un allarme che, negli Stati Uniti, ha costretto la McDonald's a ritirare 12 milioni di pezzi di un bicchiere con l'immagine di Shrek". Ma come distinguere un prodotto rischioso da uno innocuo? Il primo controllo resta quello di "etichette, avvertenze e istruzioni per l'uso chiare", prosegue Malorni. "Il marchio CE, che attesta la ‘conformità alle norme europee', dev'essere visibile, leggibile e indelebile. La contraffazione è infatti uno dei reati più comuni in questo campo. La qualità può essere valutata anche attraverso marchi aggiuntivi, quali ‘Giocattoli sicuri' dell'Istituto italiano di sicurezza dei giocattoli e ‘Imq' dell'Istituto per il marchio di qualità (per i prodotti elettrici). Non deve mancare, inoltre, il nome del produttore, dell'importatore o distributore. Diffidare, infine, di giocattoli di larga diffusione e venduti a prezzi stracciati, presumibilmente contraffatti e, quindi, pericolosi".

I giocattoli vanno poi scelti secondo l'età. "Se destinati a bambini sotto i 3 anni, non devono contenere componenti piccole per evitare rischi di soffocamento", conclude Malorni. "Inoltre, non devono avere punte o angoli eccessivamente sporgenti, appuntiti o taglienti, corde o stringhe troppo lunghe. Se elettrici, non devono essere alimentati direttamente dalla corrente alternata a 220 V ma muniti di trasformatore a bassa tensione, al massimo 24 Volt, e riportare sul prodotto l'apposito simbolo. La batteria dev'essere alloggiata in un vano inaccessibile, soprattutto se a bottone".

Silvia Mattoni

Fonte: Antonio Malorni , Istituto di scienza dell'alimentazione, Avellino, tel. 0825/299581, email malorni@isa.cnr.it

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