Editoriale: Ricominciare

Ricominciare: la sfida ci attende

Illustrazione di Ricominciare
di Marco Ferrazzoli

Dopo due anni di interruzione della “normalità” si avverte uno spirito di “ripartenza”, dalla fine dell’emergenza pandemica all’elezione del Capo dello Stato. Ma tornare al passato è impossibile. Politici, ricerca, imprese e cittadini hanno anzi davanti una sfida dalle opportunità e dall’impegno straordinari, un periodo di transizione globale che investe ambiente ed energia, innovazione e digitalizzazione, salute e formazione. Sull’Almanacco cercheremo di raccontarvela

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È appena cominciato febbraio, un mese in cui ancora gli auspici superano i bilanci. È vero che stagioni, anni, secoli sono fondamentalmente convenzioni, che il tempo fluisce senza soluzioni di continuità, ma è inevitabile che la nostra esistenza individuale e collettiva si organizzi per fasi e che, periodicamente, si avverta uno spirito di “ripartenza”, come se vivessimo in una dimensione ciclica anziché lineare. Un’esigenza tanto più giustificata oggi, dopo due anni che abbiamo subito come un’interruzione violenta della “normalità” alla quale tutti desideriamo tornare quanto prima.

Ecco perché abbiamo dedicato il secondo numero dell’Almanacco della Scienza che state leggendo al tema del “ricominciare”, inteso sotto varie accezioni, a partire proprio dalla fine dell’emergenza pandemica. Un obiettivo sempre più prossimo, ormai prevedibile nell’arco di pochi mesi, ma su cui esperti e autorità consigliano di osservare prudenza: proprio l’altalena di pessimismo e ottimismo esagerati, infatti, ha determinato in questo biennio la diffusione di un generale sconcerto. Altro avvenimento importante di questi giorni all’insegna della ripartenza, l’elezione del Capo dello Stato che, data la conferma di Sergio Mattarella, si configura come un segno sia di cambiamento sia di continuità.

Pensare che “ricominciare” voglia dire semplicemente tornare al passato, però, sarebbe un errore. La storia non si ripete mai identica e anche la fine delle misure di restrizione più severe e il nuovo ciclo istituzionale avrebbero poco valore se non facciamo tesoro dell’esperienza precedente. Decisori politici, mondo della ricerca, imprese e cittadini hanno infatti davanti una sfida dalle opportunità colossali, che richiede un impegno altrettanto straordinario; una sfida fondata sulla credibilità e riassunta in una sigla probabilmente più diffusa che compresa: Pnrr, Piano nazionale di ripresa e resilienza. Diciamo, per usare un altro termine utilizzato più di quanto non sia davvero capito, che abbiamo davanti un periodo di “transizione” globale, che investe soprattutto ambiente ed energia, innovazione e digitalizzazione, salute e formazione.

“Ricominciare” è insomma possibile se non si rivanga con nostalgie fuori luogo e fuori tempo massimo un passato mitico e si traguarda invece, con l’ottimismo della volontà, un futuro migliore, fatto di tecnologie sempre più a disposizione di tutti, di lotta ai divari e alle fragilità sul piano locale e internazionale, di tutela dell’ambiente e del pianeta che ci ospitano, di maggiori e migliori opportunità di crescita culturale e professionale per i giovani, di sviluppo dell’economia, di prevenzione e cura contro malattie ed epidemie che non cessano certo con il Covid-19. Lo diciamo sull’Almanacco della scienza non per presunzione o retorica ma perché, nella concretizzazione di questo futuro, il ruolo della ricerca scientifica, dell’innovazione tecnologica e dell’avanzamento della conoscenza saranno sempre più centrali. Prendiamo pertanto impegno di proseguire questo discorso anche nei prossimi numeri del nostro magazine.

In questo, intanto, troverete il tema “ricominciare” declinato in varie sfaccettature, come sempre con l’aiuto dei ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche. Come abbiamo già accennato nel numero scorso, poi, sono in arrivo altre novità e rubriche per dare maggior vigore alla “ripartenza” dell’Almanacco che state leggendo in una nuova veste grafica.

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