Focus: Biodiversità

Una guida satellitare per scoprire i prodotti tipici

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di Marco Milano

I ricercatori Cnr, in collaborazione con l'università degli studi di Milano e il Polo per la qualificazione del sistema agroindustriale, hanno messo a punto un sistema innovativo per individuare tipicità locali di carattere gastronomico

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Scoprire il territorio italiano può da oggi essere ancora più coinvolgente, contando sul supporto della tecnologia: oltre a monumenti, musei, ristoranti e bellezze naturali, una moderna guida satellitare permette di trovare anche i prodotti tipici italiani. A renderlo possibile, 'WebGis', utilizzabile con un normale computer, a cui si accompagna un database di circa 4.500 prodotti tradizionali di zone montane e non. Il sistema è il risultato di tre anni di lavoro del progetto interdisciplinare 'Finmont-Metodi e sistemi per aumentare il valore aggiunto degli alimenti tradizionali e a vocazione territoriale delle zone montane', che ha visto la collaborazione dell'Istituto di biologia agro-ambientale e forestale del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibaf-Cnr), dell'Ente italiano della montagna, del dipartimento di Ingegneria agraria dell'università di Milano, del Polo per la qualificazione del sistema agroindustriale e della Fondazione Iard. Obiettivo della ricerca, mettere a punto metodi, strumenti e tecnologie per il recupero e la valorizzazione delle tipicità tradizionali locali e promuoverne lo sviluppo. Consultando il web, si ha a disposizione una mappatura geografica della dislocazione dei prodotti tipici, principalmente di carattere gastronomico, insieme alle informazoni finalizzate all'acquisto. Finmont ha censito più di 2.500 prodotti tradizionali, studiandone in dettaglio cinque, rappresentativi di altrettante filiere alimentari e diversi per collocazione geografica e contesto socio-produttivo: la pecora Sopravissana, la toma della Valsesia, le erbe officinali della Valcamonica, il pane di patate della Garfagnana e la noce del Regio Tratturo. In particolare, l'analisi del caso-studio della Sopravissana - pecora tipica dell'Italia Centrale e a rischio di estinzione, da cui si ottiene l''abbacchio' -  ha permesso di individuare punti di forza e debolezza, opportunità e limiti della produzione. "L'analisi", spiega Elena Pagliarino dell'Ibaf-Cnr, che fa parte del gruppo di studio, "è stata condotta attraverso interviste a quattro categorie di soggetti coinvolti nello sviluppo di questo ovino: allevatori e responsabili di cooperative e imprese agroalimentari; funzionari e responsabili di enti locali e istituzioni pubbliche; esponenti di associazioni di categoria, consorzi e realtà associative; esperti e ricercatori. Il quadro emerso mostra che questo prodotto ha enormi potenzialità ma anche problemi relativi a tutta la filiera, dalla produzione e trasformazione fino alla commercializzazione, alcuni dei quali risolvibili con input di innovazione a livello tecnologico e organizzativo". Problematiche analoghe inficiano spesso le strategie di valorizzazione per la biodiversità agroalimentare montana. In questo contesto, il progetto WebGis si profila come una possibilità di promuovere il prodotto con strumenti innovativi.

Fonte: Elena Pagliarino, Istituto di biologia agro-ambientale e forestale, Legnaro, tel. 0763/374903 , email elena.pagliarino@ibaf.cnr.it -