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Agroalimentare: ricerca contro la fame nel mondo

di Giorgia Martino

Un miliardo di persone affamate, 105 milioni più che nel 2008, e cinque bambini che muoiono ogni 30 secondi. E' questo l'allarme lanciato da Jacques Diouf, segretario generale della Fao nel corso del vertice mondiale sulla sicurezza alimentare appena svoltosi a Roma.

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Ma il vertice Fao di questi giorni fa seguito all'Aquila Food Security Initiative, la dichiarazione congiunta ratificata lo scorso luglio al G8, che è stata spunto per la conferenza 'La ricerca italiana in agricoltura in tempo di crisi: il sistema Italia incontra la rete dei Cgiar', che si è tenuta il 27 ottobre presso il Ministero degli Affari Esteri, promossa dal Cnr in collaborazione con la Direzione generale per la cooperazione allo sviluppo, lo Iao (Istituto agronomico per l'oltremare) e l'Alliance dei centri Cgiar (Consultive group on International agricoltural research), organismo internazionale che si occupa di ricerca nel settore, a cui l'Italia aderisce dal 1974. "L'incontro del sistema della ricerca con i Centri Cgiar costituisce un momento importante per disegnare forme nuove di collaborazione nazionali e internazionali", spiega Alcide Bertani, direttore del Dipartimento agroalimentare (Daa) del Cnr, "e contribuire al raggiungimento della sicurezza alimentare e all'eliminazione della povertà e della malnutrizione". I dati 2008 della Fao (Food and agriculture organization) parlano chiaro: negli ultimi quindici anni, la produzione agricola mondiale è cresciuta del 40%, una media tra quella dei paesi sviluppati (dove la crescita ha di poco superato il 20%), dei paesi in via di sviluppo (più 50%), e dei paesi meno avanzati (dov'è addirittura aumentata del 70%). Uno scenario diverso emerge però se si analizza la crescita della produzione agricola pro capite: a livello mondiale è aumentata del 15%, nei pvs del 20%, nei paesi avanzati è diminuita del 5%, mentre nei paesi meno avanzati, dove la malnutrizione flagella la popolazione, dato l'incremento demografico quello della produzione agricola pro capite si riduce a un esiguo 5%. "A fronte delle previsioni della Fao, che delineano nel 2017 una diminuzione dei prezzi dei prodotti agricoli e lo spostamento dell'epicentro dell'agricoltura mondiale verso i paesi in via di sviluppo, diventa un imperativo inderogabile pianificare un miglioramento globale del settore", conclude Bertani. "Adottare una strategia della multifunzionalità per l'agricoltura significa porre in sintonia la produzione agricola e gli aspetti commerciali a essa connessi con le esigenze sociali, la salvaguardia del territorio, lo sviluppo economico delle aree rurali, la valorizzazione delle risorse locali, la qualità alimentare e la tutela del consumatore. Il contesto globale avvicina concettualmente le visioni strategiche di paesi come l'Italia a quelle dei paesi in via di sviluppo".

Fonte: Alcide Bertani, CNR SEDE, tel. 06/49937802, email alcide.bertani@cnr.it

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