Editoriale: Terra

Ambiente, la sfida del presente

Terra
di Emanuele Guerrini

Il 22 aprile si celebra la Giornata mondiale della Terra, un’occasione per riflettere sulla fragilità del Pianeta e sull’urgenza di interventi concreti. In vista di questa ricorrenza, il numero dell’Almanacco della Scienza propone un Focus sui principali temi legati al nostro Pianeta e sulle azioni necessarie per affrontarli. Un approfondimento attuale, realizzato con il contributo delle ricercatrici e dei ricercatori del Cnr, che analizzano le problematiche ambientali attraverso i dati scientifici e le sfide del presente

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Il peso del cambiamento climatico

Nel Focus, Susanna Corti dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (Isac-Cnr) analizza l’accelerazione dei cambiamenti climatici. I dati parlano chiaro: le temperature medie annuali sono in costante aumento, con effetti devastanti su ghiacciai, eventi estremi e habitat naturali. È un grido d’allarme che trova riscontro anche nelle ultime decisioni dell’Unione Europea, che sta rafforzando l’agenda verde con misure mirate alla decarbonizzazione e alla riduzione drastica delle fonti inquinanti entro il 2040. Un percorso tutt’altro che semplice, soprattutto in un contesto geopolitico instabile e in una fase economica delicata. Ma se in Europa si lavora, seppur faticosamente, per un futuro più sostenibile, dall’altra parte dell’Atlantico si assiste a segnali differenti che sembrano tendere al passato e che potrebbero mettere seriamente a rischio i già fragili equilibri globali.

Crisi idrica, biodiversità, energia: un sistema interconnesso

Arianna Di Paola dell’Osservatorio siccità dell’Istituto per la bioeconomia analizza la crisi idrica mondiale, fenomeno aggravato dai cambiamenti climatici ma anche da una cattiva gestione delle risorse. La scarsità d’acqua, un tempo considerata problema dei Paesi aridi, riguarda oggi anche l’Europa meridionale, Italia inclusa. A peggiorare il quadro, come sottolinea Emiliano Mori dell’Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri, è la perdita di biodiversità. L’uomo ha alterato gli equilibri naturali con un’aggressione sistematica all’ambiente: deforestazione, cementificazione, inquinamento. Eppure, la biodiversità è ciò che garantisce la resilienza degli ecosistemi, la fertilità dei suoli, la purezza dell’aria. La stiamo perdendo, senza renderci conto che stiamo tagliando il ramo su cui siamo seduti. In questo scenario critico, il contributo delle energie rinnovabili appare imprescindibile. Giovanna Canu dell’Istituto di chimica della materia condensata e di tecnologie per l’energia esplora le possibilità offerte da eolico, solare, idroelettrico e geotermico. Fonti che, se correttamente integrate e sostenute da infrastrutture adeguate, possono davvero sostituire i combustibili fossili, ormai incompatibili con ogni logica di sopravvivenza planetaria.

Città sostenibili e nuove visioni economiche

Carlo Beatrice (Istituto di scienze e tecnologie per l'energia e la mobilità sostenibili) e Bruno De Cinti (Istituto di ricerca sugli ecosistemi terrestri) ci accompagnano nella comprensione di cosa significhi davvero “città sostenibile”. Non solo piste ciclabili o pannelli solari: si tratta di ripensare l’intero modello urbano, mettendo al centro la vivibilità, la mobilità intelligente, l’efficienza energetica e l’inclusione sociale. Un approccio olistico che richiede coraggio politico e innovazione tecnologica, ma che rappresenta ormai l’unica alternativa praticabile. Fondamentale, in questo contesto, è anche il ruolo dell’economia circolare, illustrato da Irene Bonadies dell’Istituto per i polimeri, compositi e biomateriali. Un modello che supera la logica lineare del “produci, consuma, getta”, promuovendo il riutilizzo, il riciclo, la responsabilità ambientale delle filiere produttive. Un’idea che ha già trovato spazio nelle strategie europee e che, nonostante le resistenze delle lobby, sta conquistando fette crescenti dell’industria e della politica.

Tecnologia e ricerca: alleati della Terra

Nell’Almanacco c’è spazio anche per la tecnologia applicata all’ambiente: Simona Verde ed Eugenio Sansosti dell’Istituto per il rilevamento elettromagnetico dell’ambiente spiegano come i satelliti in orbita ci aiutino a monitorare in tempo reale i cambiamenti climatici e l’impatto delle attività umane. Un esempio virtuoso di come la scienza possa mettersi al servizio del pianeta, fornendo dati e strumenti di previsione. A chiudere il cerchio, Beatrice Cobucci Ponzano (Istituto di bioscienze e biorisorse) affronta un tema affascinante quanto visionario: lo studio delle origini della vita e delle sue possibili forme extraterrestri. Un’indagine che ci obbliga a riflettere non solo sul nostro passato, ma anche sul nostro futuro come specie, in un universo dove potremmo non essere soli. Infine, Gloria Rita Bertoli (Istituto di bioimmagini e sistemi biologici complessi) ci introduce al concetto di eposoma, l’insieme di tutte le esposizioni ambientali, comportamentali e biologiche che incidono sul nostro organismo. Un paradigma che sposta l’attenzione sulla complessità dell’interazione tra uomo e ambiente, mostrando quanto il nostro benessere dipenda da un ecosistema sano e bilanciato.

Il dovere della consapevolezza

Questo numero dell’Almanacco della Scienza vuole far luce su alcune delle principali dinamiche che regolano la vita sulla Terra e anche riflettere su cosa si possa (ancora) fare per invertire alcuni processi negativi che stanno intossicando il Pianeta che ci ospita. In un mondo dove il dibattito ambientale rischia di rimanere subordinato alle emergenze geopolitiche, la voce della scienza basata sulle evidenze resta una guida, una bussola per non perdere la rotta.

Buona lettura!

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