Insetti pericolosi
Quando si affronta il tema delle punture, l’animale che ci viene subito in mente è la zanzara, che, soprattutto in estate, ci tormenta con il suo pungiglione. Ma ci sono anche altri animali irritanti e, addirittura, pericolosi per l’essere umano come api, calabroni o vespe. Ne abbiamo parlato con Roberto Volpe, medico dell’Unità prevenzione e protezione del Cnr
Venire punti in estate da una zanzara è un evento comune: sentire un ronzio e poco dopo avvertire prurito e vedere, quando si va a controllare, che dipende dal pomfo provocato da questo insetto, è purtroppo una fastidiosa esperienza che abbiamo sperimentato tutti e alla quale cerchiamo di sottrarci ricorrendo a spray, creme e gel contenenti sostanze che esercitano un’azione repellente, tenendo lontani questi fastidiosi animali.
Non sono però solo le zanzare a pungerci e, soprattutto, alcuni insetti sono pericolosi e irritanti per gli esseri umani. Vediamo allora quali e perché provocano queste reazioni. “Attraverso la puntura, un insetto può iniettare nella cute sostanze tossiche e allergeniche. A inoculare questo tipo di sostanze sono animali come moscerini, pappataci, tafani, zanzare, ma anche ospiti delle abitazioni, in particolare dei materassi, quali acari, cimici o pulci. Questi producono un effetto vasodilatatore responsabile, nella zona della puntura, di dolore, prurito, bruciore, arrossamento e gonfiore, conseguenze la cui gravità varia in base alla sensibilità individuale di chi la subisce. In genere, comunque, i fastidi tendono a risolversi entro qualche ora o in giornata”, spiega Roberto Volpe, medico dell’Unità prevenzione e protezione (Upp) del Cnr. “Può rivelarsi utile applicare del ghiaccio, separato dalla cute da un pezzo di stoffa, oppure usare creme antistaminiche o cortisoniche. Va invece evitato, anche se l'istinto spinge a farlo, grattarsi e in tal modo graffiarsi, causando una lesione cutanea che può infettarsi e necessitare di pomate antibiotiche per guarire”.
Cimice
Ci sono però anche insetti più pericolosi per l’uomo e le cui punture possono produrre effetti più gravi. “Animali come per esempio api, calabroni, vespe possono veicolare allergeni simili alle proteine presenti nel veleno, che, nelle persone predisposte alle allergie, possono scatenare entro pochi minuti diversi sintomi anche gravi e potenzialmente mortali”, prosegue il ricercatore “Si tratta di reazioni che possono essere caratterizzate solo da una fastidiosa - ma non pericolosa - eruzione cutanea generalizzata, con prurito intenso e diffuso come l’orticaria. Ma possono anche manifestarsi con un gonfiore sottocutaneo che interessa prevalentemente viso e labbra, ma che, se coinvolge la laringe all'altezza delle corde vocali (edema della glottide), provoca tosse e ostacolo al passaggio dell'aria, con una rischiosa difficoltà respiratoria”.
Esistono anche altri tipi di reazioni gravi che richiedono interventi immediati; la puntura di insetti può infatti anche determinare un crollo della pressione arteriosa a livelli molto bassi, fino al collasso, con perdita di coscienza e, quindi, provocare uno shock anafilattico. “Queste gravi reazioni anafilattiche, essendo potenzialmente mortali, vanno prontamente riconosciute per mettere in atto la catena dei soccorsi; pertanto, va subito chiamato il 112 e, nel contempo, effettuata un’attenta osservazione dello stato di coscienza e dei parametri vitali, ossia respiro e polso circolatorio della persona, per accertarsi che non siano necessari interventi fisici immediati quali posizione anti-shock con gambe sollevate o massaggio con 30 compressioni sullo sterno all’altezza del cuore, alternate a 2 respirazioni manuali, ponendosi inginocchiati dietro la testa del paziente, prendendo i suoi polsi e allargando le sue braccia per espandere il torace che, in tal modo, aspirerà aria all’interno dei polmoni”, chiarisce l’esperto.
E comunque, anche le zanzare non vanno sottovalutate, perché possono inoculare batteri, parassiti e virus che vivono al loro interno. “La malaria, ad esempio, è causata da un organismo (Plasmodium) che vive nella zanzara del genere Anopheles”, precisa Volpe, che conclude ricordando: “Anche le zecche possono essere vettori di germi responsabili di encefalite e della malattia di Lyme, caratterizzata da alterazioni articolari, cardiache e neurologiche, che si manifestano a distanza di tempo. Il problema è che la puntura di zecca provoca eritema cutaneo ma non dolore, pertanto, chi è morso può all’inizio non rendersene conto e accorgersene solo al momento dello sviluppo di sintomi campanello (cefalea, nausea, febbre) che, quindi, non vanno sottovalutati e che devono mettere in allerta e indurre a effettuare un’ispezione della cute del soggetto”.
Fonte: Roberto Volpe, Unità prevenzione e protezione, roberto.volpe@cnr.it