Il 18 novembre 2023 segna un traguardo straordinario nella storia della ricerca scientifica italiana: il Centenario del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr). Un secolo di impegno, scoperte e contributi che hanno plasmato il panorama scientifico nazionale e internazionale. Questo speciale anniversario è un'occasione per celebrare i successi passati e soprattutto per riflettere sul ruolo decisivo che la scienza svolge nel modellare il futuro e sull’importanza di una diplomazia scientifica in un'epoca segnata da conflitti e tensioni globali.
La presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, sottolinea la centralità della libertà nella ricerca scientifica come principale motore del progresso. “In un mondo sempre più interconnesso, dove le idee attraversano confini senza sosta, la libertà di ricerca è fondamentale per promuovere l'innovazione e affrontare le sfide globali”, afferma la presidente. “La comunità scientifica, attraverso il Cnr, si è impegnata in un secolo di scoperte e innovazioni, dimostrando che il sapere non conosce confini”.
In questo contesto, emerge con forza l'importanza della Science Diplomacy, un concetto che diviene sempre più rilevante in un periodo caratterizzato da crescenti tensioni internazionali. “La scienza può fungere da ponte tra nazioni, superando barriere politiche e culturali. La diplomazia scientifica è un mezzo potente per costruire collaborazioni fruttuose, per condividere conoscenze e risorse, contribuendo così a mitigare i conflitti e a promuovere la pace”, prosegue Carrozza.
Nell'attuale contesto mondiale, dove le sfide comuni richiedono soluzioni globali, la Science Diplomacy si rivela essenziale. “La pandemia da Covid-19 ha evidenziato quanto sia cruciale la cooperazione internazionale nella ricerca scientifica per affrontare emergenze sanitarie e minacce globali. La solidarietà scientifica, promossa attraverso la diplomazia, diventa uno strumento indispensabile per affrontare le sfide del presente e costruire un futuro più resiliente e sostenibile”, aggiunge Carrozza.
Le infrastrutture di ricerca internazionali rivestono inoltre un ruolo chiave come luoghi di incontro e di confronto pacifico. “Questi centri non solo favoriscono la collaborazione scientifica ma rappresentano anche spazi neutrali in cui ricercatori provenienti da diverse parti del mondo possono condividere idee, metodi e risultati senza i condizionamenti dei confronti politici. Le infrastrutture di ricerca diventano quindi catalizzatori di progresso, contribuendo alla costruzione di ponti che uniscono culture e nazioni”, sottolinea la presidente.
Il Centenario del Cnr non è solo un momento di celebrazione, ma anche un'opportunità per riflettere sulla strada da percorrere. “È importante che la comunità scientifica difenda la libertà di ricerca e intensifichi gli sforzi nella cooperazione internazionale”, conclude Carrozza. “In un mondo che affronta sfide senza precedenti, la scienza e la sua capacità di unire diventano ancor più decisive per creare un futuro di sviluppo condiviso”.