Un Almanacco della Scienza ricco di luoghi. Comuni
Li esaminiamo nel nostro magazine, con l’aiuto delle ricercatrici e dei ricercatori del Cnr
Nella società del virtuale, del digitale e delle reti sembra che non ci sia più spazio per i luoghi fisici. Oppure che anche quelli semplici, comuni, ci diventino ostili: case nelle quali siamo stati confinati forzatamente in pandemia, fiumi che esondano e allagano città e campagne, montagne che franano e si spopolano. Eppure ognuno di noi ha dei luoghi del cuore, ai quali per motivi diversi è particolarmente affezionato, così come ci sono località importanti in senso storico, scientifico o letterario. Tanto che proprio alle frasi più utilizzate e alle locuzioni più diffuse attribuiamo la definizione di “luoghi comuni”.
Ecco perché abbiamo dedicato ai luoghi comuni il numero dell’Almanacco della Scienza on line da oggi, chiedendo come di consueto aiuto a ricercatrici e ricercatori del Consiglio nazionale delle ricerche. Nel Focus cominciamo proprio con l’analisi linguistica di Paolo Squillacioti, direttore dell’Istituto Opera del vocabolario italiano (Ovi), che smentisce l’equivalenza tra banalità e luoghi comuni, che a volte rivestono invece grande valenza culturale. Sempre in tema, poi, Cristiano Lorenzi Biondi dell’Ovi e Marina Baldi dell’Istituto per la bioeconomia ci parlano, rispettivamente dal punto di vista climatico e letterario, della ventosa Fiorenzuola di Focara, citata da Dante nella Divina Commedia. A proposito di agenti atmosferici, non potevamo ovviamente trascurare l’alluvione che ha colpito nei giorni scorsi l’Emilia Romagna: Paola Salvati dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica esamina le cause che hanno determinato questo disastro ed evidenzia l’urgenza di una corretta gestione del territorio.
Ad affrontare il tema dello spopolamento dei piccoli centri dell’Appennino è Donato Di Sanzo dell’Istituto di studi sul Mediterraneo, mentre i ricercatori Michele Colucci e Stefano Gallo, del medesimo Istituto, sono con Enrico Gargiulo dell’Università di Bologna autori del volume sulle migrazioni interne “La residenza contesa” (Il Mulino), di cui si parla nelle Recensioni.
Ancora sull’impatto antropico e dell’evoluzione storica, l’egittologa Giuseppina Capriotti Vittozzi dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale racconta come l’area archeologica delle piramidi del Cairo sia sempre stata circondata dalla città. Un altro sito archeologico che vediamo assieme nelle Recensioni è l’antica Poseidonia con “Il tuffatore di Paestum” (Carocci). Alberto Guasco dell’Istituto di storia dell’Europa mediterranea ricorda invece gli eventi storici e bellici che hanno reso il fiume Piave un simbolo dello spirito nazionale.
Con Federica Zabini e Francesco Meneguzzo dell’Istituto per la bioeconomia torniamo sugli effetti positivi per la salute dell’immersione nei boschi, dei quali si parla anche nei volumi “Sei passeggiate nei boschi e sei nelle foreste della Sardegna” (Segnavia) e “L’atlante dei boschi italiani” (Laterza). In Vita di mare Ester Cecere dell’Istituto di ricerca sulle acque illustra le caratteristiche degli abissi marini; Luciano Anselmo dell’Istituto di scienza e tecnologie dell’informazione “Alessandro Faedo” ricorda le tappe che hanno portato l’uomo sulla luna.
L’argomento torna nel Faccia a faccia con l’attrice Licia Maglietta, che parla dei suoi luoghi del cuore; in Cinescienza, prendendo spunto dal film “Cast away”, Antonio Tintori dell’Istituto di ricerche sulla popolazione e le politiche sociali parla della tendenza all’isolamento. In Salute a tavola Concetta Montagnese dell’Istituto di scienze dell’alimentazione evidenzia quanto raramente ormai si mangi a tavola con i propri familiari; in Sonetti matematici Alessandro Moriconi dell’Istituto di ingegneria del mare spiega cosa sono i “luoghi geometrici”. Infine, nelle Recensioni, i volumi “Ecovisioni” (Edizioni Ambiente), “I vagamondi” (66thand2nd), “Arresti domiciliari” (Adelphi), “I paesaggi dell’Italia moderna”(Carocci), “Via Cola di Rienzo”.