I 'Sei gradi' del titolo dello spettacolo, scritto e diretto da Giobbe Covatta e ambientato nel futuro, si riferiscono all'aumento della temperatura che nei prossimi 100 anni si verificherà nel nostro Pianeta.
In scena al Sala Umberto di Roma fino al 17 marzo e in tournée poi a Firenze (22 e 23 marzo, teatro Puccini) e Genova (dal 26 al 28 marzo al Politeama genovese), la pièce affronta, con il taglio surreale e divertente tipico di Giobbe, il tema dei cambiamenti climatici. Ne scaturisce un'originale 'lezione scientifica' che alterna l'ironia caustica alla satira politica, senza trascurare una comicità più popolare che punta su giochi di parole e doppi sensi linguistici.
Per ricordare i principali gas serra responsabili del global warning il comico 'interroga' il pubblico in sala a colpi di gag senza risparmiare battute sul 'Protocollo di Kyoto': "Perché mai si è scelta una località semisconosciuta, mentre si sarebbe potuto svolgere in un luogo più noto, ad esempio Tokyo?". Tra i temi affrontati anche quello della raccolta differenziata dei rifiuti: per istruire gli esseri umani sul modo corretto di effettuarla, si materializza sulla terra addirittura un angelo, 'Piero Angelo'.
Si parla poi di scioglimento dei ghiacciai, di aumento del livello dei mari, della scomparsa della foresta amazzonica e di esodi biblici dei popoli che abitano le zone più calde - dalla Grecia all'Africa - verso le aree più fredde della Terra, il tutto raccontato con toni spesso paradossali.