Valentino è ricordato alla data del 14 febbraio in due diverse tradizioni agiografiche: secondo la prima, si tratterebbe di un presbitero romano, martire sotto l'imperatore Claudio il Gotico (268-270); la seconda fa invece di Valentino il vescovo di Terni, che attualmente lo riconosce come patrono, decapitato a Roma nel 273 durante il regno dell'imperatore Aureliano e sepolto anch'esso sulla via Flaminia, ma nella città umbra.
"La critica moderna da una parte ha sostenuto che il nome Valentino sia da riferirsi non a un martire romano, ma al finanziatore della costruzione della basilica presso le catacombe. Dall'altra, invece, viene ipotizzato che il Valentino romano e il vescovo siano la stessa persona, un presbitero ternano venuto a Roma, dove fu martirizzato e sepolto. La tradizione che fa di Valentino il patrono degli innamorati è invece molto tarda, essendo di origine medievale", continua il ricercatore dell'Itabc-Cnr. "La catacomba di San Valentino, che si trova sull'attuale viale Maresciallo Pilsudski, fu scoperta nel 1584 da Antonio Bosio, scavata da Orazio Marucchi nell'ultimo quarto del XIX secolo e da Bruno Maria Apollonj Ghetti nel 1949". Una frana, nel 1986, rese inagibile gran parte delle gallerie.
Fonte: Lorenzo Bianchi, Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali, Monterotondo Stazione, tel. 06/90672374 , email lorenzo.bianchi@cnr.it -