Una tavola ricca di vitamine e minerali
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A fornire queste preziose sostanze sono i frutti e i vegetali primaverili: piselli, fave, zucchine, ma anche ciliegie e fragole
Con l'arrivo della primavera cambiano i colori sulla nostra tavola: le tinte tenui dell'autunno e dell'inverno lasciano il posto alle vivaci cromie dei prodotti del periodo. "A primavera l'elemento predominante nelle produzioni agricole è l'acqua, abbondante in piselli, fave, zucchine, e soprattutto in albicocche, nespole, ciliegie e fragole", spiega Gianvincenzo Barba dell'Istituto di scienze dell'alimentazione del Cnr di Avellino, "Questi, prodotti garantiscono anche un buon apporto di minerali, vitamine e fibre".
Per godere dei profumi e dei sapori della frutta bisogna aspettare la primavera inoltrata e in qualche caso gli alimenti sono disponibili solo per un breve periodo di tempo. "Ciliegie e fragole, in particolare", continua il ricercatore dell'Isa-Cnr, "pur essendo frutti dolci, sono associati a un moderato apporto calorico (rispettivamente 40 e 30 Kcal per 100g di prodotto) e a un basso indice glicemico, provocano cioè un ridotto aumento degli zuccheri nel sangue in seguito alla loro assunzione. Si tratta di una qualità importante poiché contribuisce alla prevenzione di patologie diffuse quali diabete e obesità".
Passando agli ortaggi, sui banchi del mercato ci sono agretti ed asparagi, questi ultimi, disponibili solo da aprile a metà maggio, hanno un alto contenuto di fibre rispetto ad altri prodotti di stagione. "La primavera offre anche gli ultimi scampoli di carciofi, caratterizzati da un effetto positivo sui livelli di grassi nel sangue", ricorda Barba. "Questa verdura, inoltre, grazie alla presenza di cinarina che stimola la secrezione biliare, migliora la diuresi e la digestione".
Questo è il momento migliore anche per gustare i piselli novelli, con caratteristiche nutrizionali che li avvicinano più alla frutta che ai legumi classici. Va ricordato, inoltre, che i freschi vanno preferiti a quelli in scatola perché meno calorici, con un'inferiore quantità di zuccheri e una maggiore ricchezza in fibre e potassio.
Rita Lena
Fonte: Gianvincenzo Barba, Istituto di scienza dell'alimentazione, Avellino, tel. 0825/299353 , email gbarba@isa.cnr.it -