I risultati dello studio dei ricercatori di Trento consentono nuove applicazioni nell'ambito della soft robotics, settore interdisciplinare che si occupa di automi costruiti con materiali morbidi e deformabili, in grado di interagire con gli esseri umani e l'ambiente circostante, che trovano impiego nella medicina, dalla diagnostica alla chirurgia, o in ambito sportivo, per ottimizzare le performance del salto con l'asta.
La ricerca, coordinata da Davide Bigoni, docente di Scienza delle costruzioni del Dipartimento di ingegneria civile, ambientale e meccanica, è stata pubblicata su 'Proceedings of the Royal Society A', dedicata alle scienze matematiche, fisiche e ingegneristiche.