Vita Cnr: Volare

Anche i pesci volano

Pesce volante
di Ester Cecere

A farlo sono i pesci rondine, caratterizzati da un corpo slanciato e da due paia di pinne simili ad ali. Sono diffusi soprattutto nei mari tropicali e subtropicali, ma sono presenti anche nel Mediterraneo. A parlarci delle loro caratteristiche è Ester Cecere dell’Istituto di ricerca sulle acque del Cnr

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È difficile da credere ma anche i pesci volano. O meglio, lo fanno alcuni. È il caso dei pesci rondine o pesci volanti. Lunghi generalmente dai 25 ai 35 cm, anche se alcune specie possono raggiungere i 45 cm, hanno corpo slanciato, aerodinamico, di colore blu sul dorso e bianco argenteo sul ventre da adulti, con diversi colori e disegni vivaci da giovani e una o due paia di sviluppatissime pinne simili ad ali che li caratterizzano e a cui devono il nome comune. Hanno il corpo ricoperto da grandi e morbidissime squame, di colore marrone, bianco o grigio, che ne alleggeriscono il peso. Gli occhi sono più piatti rispetto a quelli degli altri pesci per poter vedere anche fuori dall’acqua. La bocca, piccola, è rivolta verso l’alto.

Ma come riescono ad alzarsi in volo? Dapprima percorrono una tratta rettilinea a pelo d'acqua, poi le pinne pettorali, grandi a volte quanto la metà dell’intera lunghezza del corpo, vengono spiegate. Questi pesci sfruttano anche un’ulteriore coppia di pinne situata nella zona pelvica, le pinne ventrali, che imprimono maggiore spinta al momento del decollo. A seconda delle specie, le pinne ventrali, che hanno anche funzione stabilizzatrice, possono essere più o meno allungate, anche se lo sono molto meno delle pettorali, permettendo di distinguere così i pesci volanti a due ali da quelli a quattro ali. La pinna caudale è molto forcuta e presenta il lobo inferiore più lungo del superiore. Grazie alle sue veloci vibrazioni, fino a 70 volte al secondo mentre è ancora immersa nell’acqua, imprime la velocità necessaria al “decollo”.

I pesci rondine raggiungono l’altezza massima di 2 metri sulla superficie del mare e il loro volo copre, con spettacolari planate, generalmente 20, 30 metri, in casi eccezionali anche 200, durando generalmente una trentina di secondi, anche se possono restare in aria addirittura fino a 45 secondi -come osservato in Brasile - e raggiungere i 60 km/h.

Pesce volante

Immagine tratta da La convergenza evolutiva nel mondo aviano-Martin Quails

 

Hyungmin Park e Haecheon Choi della Seoul National University hanno pubblicato su "Journal of Experimental Biology" i loro studi sulle caratteristiche aerodinamiche dei pesci volanti condotti nella galleria del vento. I due ricercatori hanno osservato che già l'angolo di uscita dall'acqua consente loro una spinta ottimale e la distanza che solitamente mantengono dalla superficie del mare permette di sfruttare al meglio le correnti ascensionali e l'effetto suolo. Infatti, la vicinanza al pelo dell'acqua delle le pinne pettorali che fungono da ali ostacola la formazione di vortici aumentandone l'efficienza. Pertanto, gli studiosi hanno concluso che le prestazioni aerodinamiche che caratterizzano questi voli planati sono paragonabili a quelle di alcuni uccelli marini, le anatre e i falchi, nonostante la difficoltà di avere a che fare con due mezzi così differenti come l'aria e l'acqua.

Un ottimo esempio di convergenza evolutiva. Ricordiamo che si definisce convergenza evolutiva il fenomeno per cui specie diverse che vivono nello stesso tipo di ambiente, sulla spinta delle stesse pressioni ambientali, si evolvono sviluppando per selezione naturale determinate strutture o adattamenti che li portano ad assomigliarsi parecchio. È questo il caso dei pipistrelli, mammiferi con le ali, e dei delfini, mammiferi con le pinne.

Ma perché i pesci rondine si alzano in volo? Per sfuggire ai predatori, come cetacei, tonni, marlin e lampughe, che sotto la superficie dell'acqua danno loro la caccia. Per questo motivo hanno continuamente adattato ed evoluto nel tempo sia il loro aspetto che le loro abilità. Tuttavia, nonostante la tecnica del volo per sfuggire ai predatori, spesso finiscono preda di uccelli rapaci, gabbiani e dei pescatori, nelle cui barche finiscono attratti dalle luci di torce appositamente accese per catturarli.

Questi insoliti pesci sono diffusi in tutti gli oceani, se ne conoscono 70 specie, ma sono molto più comuni nei mari tropicali e subtropicali. Sono presenti anche nel Mediterraneo con 6 specie, di cui 2 (Cheilopogon heterurus e Hirundichthys rondeletii) sono più comuni. Le altre vivono in mare aperto lontano dalle rive, cui non si avvicinano mai. Nei mari europei di solito non si trovano più a nord del golfo di Guascogna, anche se si possono incontrare a centinaia o migliaia di chilometri di distanza dal loro areale abituale.
La dieta dei pesci volanti è costituita principalmente da plancton ma mangiano anche pesci più piccoli. La riproduzione è ovipara: le femmine depongono le uova, tenute insieme da una specie di membrana di filamenti adesivi, nelle alghe o direttamente nell’acqua.

Sfortunatamente, il numero di esemplari dei pesci volanti sta diminuendo considerevolmente a causa della caccia indiscriminata. In Asia, in particolare, vengono catturati perché consumati come cibo e le loro uova, considerate una prelibatezza, sono molto care. Una curiosità: i pesci volanti compaiono sui francobolli e le monete delle Isole Barbados di cui sono l’emblema.

La foto del titolo è tratta dal blog "I miei animali-Pesci volanti: curiosità e caratteristiche"

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