Editoriale

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In questi giorni l'Istituto italiano di studi germanici ospita e organizza, insieme con un ampio e prestigioso cartello di istituzioni tra cui il Cnr, un incontro su 'Comunicare nell'età marconiana' che si collega alle celebrazioni per il centenario del Nobel assegnato a Guglielmo Marconi
di Marco Ferrazzoli

Ospitiamo in questo numero dell'Almanacco della scienza un'intervista a Mario Moretti Polegato, che è stato al Consiglio nazionale delle ricerche per tenere una lectio magistralis ai nostri ricercatori nell'ambito di 'Emerging companies': una due giorni in cui il centinaio di imprese spin off dell'Ente, esistenti o in via di definizione, si sono ritrovate per discutere, assumere e scambiare informazioni, portare le loro testimonianze, con l'obiettivo di creare una vera e propria rete per l'innovazione.

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Ospitiamo in questo numero dell'Almanacco della scienza un'intervista a Mario Moretti Polegato, che è stato al Consiglio nazionale delle ricerche per tenere una lectio magistralis ai nostri ricercatori nell'ambito di 'Emerging companies': una due giorni in cui il centinaio di imprese spin off dell'Ente, esistenti o in via di definizione, si sono ritrovate per discutere, assumere e scambiare informazioni, portare le loro testimonianze, con l'obiettivo di creare una vera e propria rete per l'innovazione.

Coincidenza che ha reso l'incontro ancora più significativo, Polegato è stato nostro ospite subito dopo avere ricevuto a Londra l'Innovator of the Year, premio assegnatogli tra oltre 200 aziende di tutto il mondo in considerazione dell'impegno tecnologico della sua Geox: il gruppo calzaturiero investe in ricerca ben il 2% del suo considerevole fatturato.

In questo stesso numero dell'Almanacco, dedichiamo il Focus al tema delle 'energie alternative'. Una dizione che, associata ad altre quali 'fonti rinnovabili', 'solare', 'fotovoltaico', 'eolico', etc., compare sempre più spesso sui mass media.

Per il Cnr si tratta di uno dei numerosi fronti su cui i nostri ricercatori sono impegnati nel settore energia-ambiente, che abbiamo voluto focalizzare per le interessanti prospettive che dischiude dal punto di vista della sinergia tra sostenibilità, esigenze industriali e sociali. Ricavare energia elettrica o per riscaldamento da biomasse, scarti della lavorazione orto-frutticola e dell'olivicoltura, colture impiantate ad hoc, rendere più efficienti ed economici le celle e i pannelli fotovoltaici e i sistemi di cogenerazione, potrebbe permettere di recuperare materiali oggi destinati allo smaltimento e di diversificare il pacchetto delle fonti energetiche, dal cui costo dipendono la competitività del sistema industriale e la qualità della vita dei cittadini.

In questi giorni l'Istituto italiano di studi germanici ospita e organizza, insieme con un ampio e prestigioso cartello di istituzioni tra cui il Cnr, un incontro su 'Comunicare nell'età marconiana' che si collega alle celebrazioni per il centenario del Nobel assegnato a Guglielmo Marconi (il convegno si terrà il 15 e 16 aprile a Villa Sciarra-Wurts, a Roma: http://www.stampa.cnr.it/banner/Allegati/marconiana.pdf).

Al di là del tema specifico, è un'occasione per riflettere su alcune lungimiranti considerazioni di Marconi: "Fra ricerca e industria occorre un rapporto di scambio fiduciario: senza l'aiuto della scienza non avremmo raggiunto l'attuale livello di civiltà", ma "dobbiamo altrettanto riconoscere che senza i mezzi che l'industria mette a disposizione della ricerca scientifica, molte importanti scoperte ed invenzioni non sarebbero state fatte o sarebbero state ritardate di generazioni". Prosegue il genio bolognese: "Il maggiore sviluppo della ricerca scientifica delle grandi nazioni industriali" si spiega di solito "col fatto che, essendo più ricche, possono permettersi più finanziamenti. Ma forse il ragionamento andrebbe rovesciato e ci dovremmo domandare se il maggior sviluppo dell'industria in quei paesi non dipenda, almeno in parte, dal fatto che sono stati più pronti e coraggiosi nel finanziare le ricerche".

Colpisce l'attualità di queste considerazioni, soprattutto perché vengono da un uomo, da uno scienziato e da un imprenditore che non ha mai ridotto la ricerca a mera applicazione industriale: "Al contrario: io sostengo che dobbiamo lasciare ai ricercatori la libertà individuale di procedere (...) Non penso che il valore di uno scienziato vada misurato solo con l'utilità immediata della sua ricerca". Marconi aveva però ben chiaro come i ricercatori potessero e dovessero "contribuire efficacemente alla soluzione dei problemi, rendendo le società di cui fanno parte più ricche e indipendenti", convinto che la "ricerca scientifica possa dare agli uomini di buona volontà tutto ciò che occorre per vivere contenti su questa terra", che "non dobbiamo considerare solo il lato economico ma anche quello sociale", poiché "questo è il vero, nobilissimo compito della scienza".

Marconi lo diceva pensando alla sua "epoca di rivalità e di lotta economica internazionale spietata", ai suoi tempi in cui era in corso "una crisi drammatica, moltitudini di uomini erano disoccupati e il loro tenore di vita si era improvvisamente abbassato". Ma sembrano parole scritte oggi.

Marco Ferrazzoli