La crisi energetica globale è sotto gli occhi di tutti, è necessario trovare delle soluzioni per ridurre la dipendenza dai combustibili fossili. “Le energie rinnovabili sono da sempre la risposta più logica e tra queste il solare è chiaramente la più abbondante e la più fruibile in ogni punto del Pianeta. I pannelli fotovoltaici a base di silicio sono già oggi una tecnologia consolidata e disponibile, presentano però una serie di problematiche, dal grande impatto sul paesaggio che hanno, essendo rigidi e molto ingombranti, alla quantità enorme di energia necessaria per produrli”, sostiene Silvia Colella dell’Istituto di nanotecnologia (Nanotec) del Cnr. di Bari.
La tecnologia impiegata per la produzione di pannelli fotovoltaici è estremamente energivora. “La buona notizia è che esistono alternative al silicio del cosiddetto fotovoltaico emergente. In particolare, negli ultimi dieci anni il settore è stato completamente rivoluzionato dall’introduzione di una nuova classe di materiali chiamati perovskiti di alogenuro metallico, che sono stati definiti anche silicio liquido, in virtù delle loro proprietà”, prosegue la ricercatrice. “Grazie infatti alla natura ibrida, organica e inorganica, racchiudono le proprietà tipiche dei materiali inorganici, come il silicio, ossia la robustezza e l’elevata conducibilità elettrica. E quelle dei materiali organici, vale a dire la leggerezza e la facilità di preparazione e deposizione”.
La vernice fotovoltaica ha il vantaggio di essere più conveniente nella produzione e nell’applicazione e può essere stampata su superfici anche molto differenti come un foglio flessibile di plastica, o una finestra.
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