Al confronto fra il mondo occidentale e i sistemi comunisti è subentrata una nuova 'sfida di civiltà’ animata dall’integrazionismo religioso, tra cui il fondamentalismo islamico. “Oggi i fanatici di Isis e Boko Haram stanno attuando non solo una campagna belligerante in Medio Oriente contro i cristiani, ma minacciano la pace internazionale in nome di un ideale: il Califfato, ossia la sottomissione del mondo all’Islam. E questo è un muro ben più alto, saldo e difficile da combattere di quello abbattuto 25 anni fa” prosegue il ricercatore.
I cristiani, sotto attacco. I minacciati e giustiziati sono oltre 150 milioni e rischiano la vita per la loro fede religiosa, in pericolo addirittura in 81 paesi su 196, come riporta 'Il libro nero della condizione dei cristiani nel mondo’, a cura di Samuel Lieven.
Altri muri da abbattere sono quelli ideologici, razziali, politici e di genere, per i quali si soffre e si muore. “I più infidi e letali sono proprio i muri che si ergono all’interno dei gruppi umani, creando emarginazione, xenofobia, discriminazione per chi non si omologa, per origini culturali, preferenze sessuali o anche solo per caratteristiche somatiche”, sottolinea Paolo Xella, dell’Istituto di studi sul Mediterraneo antico (Isma) del Cnr. “Un muro è l’elemento più semplice per circoscrivere uno spazio e farne un rifugio o una dimora. Culturalmente ne scaturisce una dialettica centro-periferia: il vicino è amico, controllabile, il lontano fa paura e va sorvegliato. La distanza spaziale stabilisce i parametri della diffidenza e della diversità. L’ideologia ne è una conseguenza più che una causa, così come ci insegna la storia”.
Fonte: Massimo Viglione, Istituto di storia dell'Europa mediterranea , email viglione@isem.cnr.it - Paolo Xella, Istituto di studi sul mediterraneo antico, tel. 06/90672326 , email paolo.xella@isma.cnr.it -