Focus: Vacanze

Turismo sostenibile nella 'slow Tuscany'

Immagine
di Emanuele Guerrini

A Tavarnelle Val di Pesa, nel Chianti è presente un Osservatorio turistico realizzato grazie a un progetto portato avanti dall'Istituto di biometeorologia del Cnr in collaborazione con la Regione Toscana. Un territorio con crescente presenza turistica, anche a seguito dello sviluppo delle strutture ricettive alberghiere

Pubblicato il

L'Istituto di biometeorologia (Ibimet) del Cnr partecipa, con la Regione Toscana, a un progetto per la creazione di una rete di Osservatori turistici di destinazione (Otd). A Tavarnelle Val di Pesa e in altri 63 comuni toscani è stato istituito un centro per il monitoraggio delle performance turistiche dal punto di vista ambientale, economico e socio-culturale che punta alla realizzazione di 'policy' turistiche sostenibili locali. L'iniziativa ha dato origine a un comitato di indirizzo pubblico-privato volto ad armonizzare le attività imprenditoriali e a un'associazione di imprese sotto l’egida della Amministrazione comunale (tavarn@).

"A Tavarnelle, come in tutto il Chianti fiorentino, il turismo è arrivato all’inizio degli anni 90" spiega Antonio Raschi Direttore dell'Ibimet-Cnr. "Fino ad allora i numeri erano dati soprattutto dai pernottamenti in albergo generati dalla zona industriale della Sambuca e dall’ostello, che accoglieva principalmente giovani, la cui vera destinazione era Firenze. Circa vent'anni fa aprono i primi agriturismi, intercettando il nascente interesse degli stranieri per la campagna chiantigiana, mentre si va definendo un nuovo tipo di visitatore orientato verso un alloggio rurale come base di una vacanza culturale. E che a differenza del frettoloso turista 'fiorentino', spesso organizzato e di gruppo, ama i ritmi più lenti, sceglie una vacanza più lunga, desidera conoscere da vicino i luoghi e la gente che ci abita ed è avvezzo a organizzare liberamente la propria vacanza”.

Tavarnelle, per questo tipo di turismo, può essere considerata una destinazione ideale. Il territorio del Chianti è ricco di testimonianze storiche e culturali, le grandi città d’arte sono a pochi minuti d’auto. Un’analisi del materiale informativo presente sulle guide internazionali, svolta dall'Ibimet-Cnr, ha mostrato come questo paesaggio, per quanto urbanizzato, sia percepito come un modello di armonia.

"La crescita della struttura ricettiva, nel primo decennio degli anni 2000, è stata frutto di un aumento della domanda ma ne ha anche generato di nuova, grazie alle politiche di micromarketing attivate dalle imprese", spiega la ricercatrice dell'Ibimet-Cnr Sonia Trampetti. "Il risultato è stato un aumento dei flussi: dalle 41.000 presenze del 1992 alle 130.000 del 2010. È importante evidenziare la dinamica degli ultimi anni: tra il 2005 e il 2007 sono stati aperti due nuovi alberghi di categoria elevata a forte vocazione 'leisure', che hanno permesso di intercettare segmenti della domanda che altrimenti non sarebbero venuti in questa zona della Toscana, avendo caratteristiche diverse rispetto al 'turista rurale' che frequenta gli agriturismi. L’obiettivo dell'Istituto del Cnr in questo lavoro è stato elaborare un modello di gestione turistica virtuoso, applicabile anche in ambito europeo, e la sperimentazione ha identificato un esempio di eccellenza nel panorama toscano.

“Il punto di forza del modello", conclude la ricercatrice, "sta nella forte collaborazione pubblico-privato. Solo quando si lavora insieme e si fa squadra su obiettivi condivisi si riescono ad ottenere azioni incisive nelle politiche del territorio".

 

Fonte: Antonio Raschi, Istituto di biometeorologia, Firenze, tel. 055/3033711 , email direttore@ibimet.cnr.it -

Tematiche
Argomenti