Focus: Giubileo

Sette secoli di pellegrinaggi

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di Massimo Viglione

Una breve storia del Giubileo dall'istituzione per volontà di papa Bonifacio VIII fino ai giorni nostri, con informazioni e curiosità sull'etimologia del nome, le finalità, la frequenza antica e attuale

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Nella Chiesa Cattolica il Giubileo, o Anno Santo, è l’anno della conversione, della remissione dei peccati, della riconciliazione, della penitenza ed è legato da sempre al pellegrinaggio a Roma. Fu istituito da papa Bonifacio VIII con la Bolla 'Antiquorum habet Fida relatio' del 22 febbraio 1300 e prese il nome dal Giubileo ebraico dell’Antico Testamento (da jobel, il caprone, in riferimento al corno di montone utilizzato nelle cerimonie sacre), che avveniva ogni 50 anni e prevedeva la remissione di ogni debito, da quelli economici a quelli con la giustizia, la liberazione degli schiavi e il ciclico riposo dei campi al fine di aiutare il raccolto negli anni successivi.

Bonifacio VIII decretò che chi avesse effettuato il pellegrinaggio a Roma e avesse, nell’arco di un anno, visitato 15 volte le due basiliche di San Pietro e San Paolo (30 per i residenti a Roma) avrebbe lucrato l’indulgenza plenaria e la remissione della pena di tutti i peccati. Occorre ricordare che proprio pochi anni prima, il 29 settembre 1294, papa Celestino V aveva istituito con la Bolla del Perdono la perdonanza a chi fosse andato pellegrino alla Chiesa di Santa Maria di Collemaggio a L’Aquila, poi estesa anche ad Atri e successivamente ad Assisi.

Il successo del primo Anno Santo della storia della Chiesa fu strabiliante: pellegrini vennero da ogni dove e alcuni storici ipotizzano la cifra, per quei tempi astronomica, di un milione di persone. Quel che è certo è che Dante stesso ne fornisce notizia, dicendo che si dovette regolare il flusso quotidiano sul Ponte di Castel Sant’Angelo, creando due file di pellegrini, una a entrare e una a uscire (Inf., XVIII, 28-33). All’inizio il Giubileo doveva ripetersi ogni 100 anni, ma nel 1350 papa Clemente VI lo indisse nuovamente, riducendo di fatto a 50 anni gli anni di intervallo, poi accorciato a 33 anni da Urbano VI e quindi a 25 da Niccolò V e Paolo II.

Il Giubileo può essere ordinario o straordinario, quando viene proclamato fuori dal tempo usuale in relazione a un evento specifico. Giubilei straordinari sono stati indetti da sempre, ma con maggior frequenza nel XX secolo (nel ’33 per i 900 anni della Redenzione, nel '66 a chiusura del Concilio Vaticano II, nell’'83 per i 1950 della Resurrezione, e ora nel 2016). A volte invece, al contrario, non poté essere indetto a causa di eventi storici drammatici, come nel 1800 (essendo la Sede ancora vacante dopo la morte di Pio VI a causa delle guerre napoleoniche e nel 1850, essendo stata insediata la Repubblica Romana l’anno precedente e quindi trovandosi Pio IX ancora a Gaeta, ospite del Re Ferdinando II delle Due Sicilie).

Questo l’elenco degli anni giubilari fino a oggi: 1300, 1350, 1390, 1400, 1423, 1450; da questo anno fino al 1775 ebbe normale cadenza venticinquennale. Quindi nel 1825, nel 1875 e poi usuale cadenza ancora fino a oggi, a parte gli straordinari del XX secolo.

Per concludere, una curiosità storica. Alcuni storici delle crociate e della Chiesa si sono chiesti per quale ragione Bonifacio VIII abbia istituito il Giubileo. Detto in breve, la spiegazione che sembra maggiormente accettata è la seguente: avendo la Cristianità da poco perduto definitivamente tutte le conquiste crociate in Terra Santa (1291), ed essendo egli, a differenza dei suoi predecessori (e anche dei successori), un pontefice non particolarmente ricco di spirito crociato, in pratica volle “sostituire” il pellegrinaggio al Santo Sepolcro con il pellegrinaggio romano, accessibile a tutti senza dover traversare il mare e rischiare la vita in terra islamica. Di fatto, almeno nelle sue intenzioni, ciò stava a significare chiaramente la rinuncia definitiva al recupero della Terra Santa. Ma, come detto, i suoi successori, pur mantenendo l’uso dell’Anno Santo, non furono quasi mai di questa opinione.

Fonte: Massimo Viglione, Istituto di studi sull'Europa mediterranea del Cnr, Roma , email viglione@isem.cnr.it -

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