Focus: Carnevale

Pantalone va in piazza

serenissima bandiera
di Claudio Barchesi

Fu il primo palcoscenico delle rappresentazioni comiche anticipatorie della commedia dell'arte. Se ne è parlato in un dibattito con alcuni ricercatori del Cnr

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Un vecchio dalla barbetta aguzza e dall’aspetto furbo in calzamaglia rossa, con una lunga palandrana nera. Pantalone è una maschera tradizionale del carnevale veneziano e della commedia dell’arte, il cui nome secondo alcuni deriverebbe dalla locuzione 'pianta leone’, con la quale pare fossero chiamati i mercanti veneti del ’500, usi a piantare, dove si insediavano, il vessillo con il leone di San Marco. Alle radici della maschera, caratterizzata dal dialetto veneto e dalla cupidigia senile, i contrasti comici di tradizione giullaresca con Zanni, assai diffusi nelle piazze delle città e dei villaggi già del ’400 quando ne era interprete Magnifico, il predecessore di Pantalone. 

Pantalone e il tema della piazza sono stati spunto del seminario tenutosi presso il liceo Giulio Cesare di Roma e organizzato dall’Ufficio stampa del Cnr nell’ambito della rassegna 'Scuole in Scienza’ della XXIII Settimana della cultura scientifica e tecnologica, al quale sono intervenuti alcuni ricercatori del Cnr che operano nel campo della tutela dei beni culturali. 

Silvio Ceccucci, architetto in forza alla sede centrale del Cnr, ha coordinato lo svolgimento della manifestazione e ha aperto la giornata con un intervento introduttivo: “La piazza nei secoli è sempre stato il luogo dell’incontro socio-culturale per eccellenza, non solo militare e politico, ma anche commerciale e artistico, contenitore di opere d’arte e di musei. Nel periodo della commedia dell’arte la piazza si è prestata come quinta e palcoscenico naturale alle rappresentazioni teatrali e al racconto, adattandosi ogni volta alle mutate esigenze umane e sociali della sua epoca. La piazza stessa, come opera di architettura e urbanistica, è un bene culturale composito: si pensi a Roma, a piazza Navona, a piazza del Pantheon o a piazza Farnese. Da queste considerazioni è stato introdotto il rapporto vitale tra i beni culturali e la conoscenza del loro contesto ambientale ai fini di un’efficace azione di tutela”. 

Al seminario sono intervenuti Francesca Vichi e Alessandro Mei dell’Istituto sull’inquinamento atmosferico (Iia) del Cnr di Montelibretti. I due ricercatori hanno svolto il tema 'Il bene culturale e l'ambiente: metodologie di indagine volte alla conoscenza del contesto ambientale (museale/territoriale) in cui è immerso il nostro patrimonio artistico’, parlando di conservazione dei beni culturali, dell’analisi degli inquinanti indoor ed esterni e delle tecniche di telerilevamento.

Eva Pietroni dell’Istituto per le tecnologie applicate ai beni culturali (Itabc) del Cnr di Montelibretti ha invece svolto il tema 'Dalla documentazione sul campo al museo virtuale: scienza tecnologia ed arte’, che ha illustrato le tecniche di ricostruzione virtuale dei siti archeologici, riscuotendo un grande successo tra i giovani presenti, notoriamente appassionati conoscitori del mondo digitale e delle applicazioni 3D.

Claudio Barchesi

Fonte: Silvio Ceccucci, CNR SEDE, tel. 064993 3577 , email silvio.ceccucci@cnr.it