Focus: Vacanze

Una gita in Etruria

tombe etrusche
di Claudio Barchesi

A chiamarla così sono stati i Romani, perché vi aveva prosperato la raffinata civiltà etrusca. È ancora oggi apprezzata dai turisti per arte e cultura, cibi ottimi e vini superbi. Tra le città più potenti nell'antichità, Caere, l'attuale Cerveteri, alla quale è dedicata una mostra con partecipazione del Cnr, ospitata al Palazzo delle Esposizioni di Roma

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Una mostra, allestita al Palazzo delle esposizioni di Roma da un’équipe internazionale del Consiglio nazionale delle ricerche, del Louvre e della Soprintendenza per i beni archeologici dell’Etruria meridionale, torna a sollevare l’attenzione sull’antica civiltà degli Etruschi e sul suo territorio. 'Gli Etruschi e il Mediterraneo. La città di Cerveteri’, che arriva a Roma dopo la tappa francese al Louvre di Lens, descrive la storia e l'arte dell’antica Caere, che fu una ricca e potente città dell'Italia antica.

“La grande Kaiseraje (Agylla per i Greci, Caere per i Romani), era una metropoli tirrenica che rivaleggiò a lungo per importanza con Roma e Cartagine”, spiega Vincenzo Bellelli dell’Istituto di studi sul Mediterraneo antico (Isma) del Cnr. “Al culmine del suo potere arrivò ad avere circa 25.000 abitanti. Per lo storico greco Dionigi di Alicarnasso, vissuto nell’età dell’imperatore Augusto, era la più prospera e popolosa città dell’Etruria”.

A portare sulle spalle l’eredità della grande Caere, il piccolo comune di Cerveteri. “Oggi, come 2.000 anni fa, la potente Caere si adagia dolcemente su una bassa collina che domina il mare da lontano, con un colpo d’occhio che lascia senza fiato nei giorni in cui non c’è foschia. I motivi per mettersi in viaggio alla scoperta della cittadina laziale sono tanti”, continua Bellelli. "Cerveteri possiede un bel Museo etrusco e ha celeberrime necropoli. Quella monumentale della Banditaccia, dichiarata nel 2004 dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità, è aperta al pubblico e si sviluppa su un area immensa, che ospita migliaia di sepolture in un parco silenzioso e affascinante: la parte recintata e visitabile ha 10 ettari di estensione e conta circa 400 tumuli”, aggiunge il curatore della mostra. “Da queste tombe sono stati estratti incredibili capolavori e un infinità di reperti, perché gli aristocratici Etruschi erano raffinati e avevano l’abitudine di farsi seppellire con ricchi corredi”.

Tra i reperti ora in mostra a Roma, il 'Sarcofago degli sposi’ del Louvre, uno dei pezzi più belli dell’arte etrusca. “Ci auguriamo che i visitatori dell’esposizione, dopo aver ammirato i capolavori della grande Caere, vogliamo visitare anche il sito, ancora poco battuto dalle rotte del turismo culturale nel Lazio”, conclude Bellelli.

"Cerveteri è a 42 km a nord di Roma, lungo la via Aurelia, a poca distanza dalle spiagge più frequentate dai romani: Fregene, Ladispoli, Santa Marinella. Ed è anche tappa di primo piano per un itinerario enogastronomico del Lazio, con una 'rosa’ di prodotti caratteristici di grande qualità - vino, carciofi, selvaggina - capaci di attirare anche i palati più esigenti”.

Claudio Barchesi

Fonte: Vincenzo Bellelli, Istituto di studi sul mediterraneo antico, tel. 06/90672354 , email vincenzo.bellelli@cnr.it 

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